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Cannabis: il Senato dovrà discutere la legge sull’autoproduzione

È stato raggiunto il quorum per il disegno di legge sulla coltivazione domestica di 4 piante di cannabis, e ora il Senato sarà obbligato a discutere la legge

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Il Senato più a destra nella storia della nostra Repubblica, sarà obbligato a discutere la legge sulla legalizzazione dell’autoproduzione di 4 piante di cannabis.

L’AUTOPRODUZIONE DI CANNABIS IN PARLAMENTO

Nonostante la “lungimiranza” di questo governo nei confronti della canapa – da veri statisti degli anni ’20, ma del secolo scorso – che ha riproposto due volte il decreto per rendere il CBD stupefacente, vuole vietare il fiore di canapa eliminando con un colpo di spugna tutte le filiere legali, e se l’è presa anche con i pazienti approvando la riforma del codice della strada che impedisce loro di guidare, il Senato dovrà discutere una legge che prevede la legalizzazione della coltivazione domestica di 4 piante, cosa accaduta negli ultimi 3 anni a Malta, Lussemburgo e Germania, e che potrebbe diventare presto legale anche il Repubblica Ceca.

«Dopo i problemi degli scorsi mesi, e grazie al lavoro incessante del nostro staff, siamo riusciti a risolvere il problema dei certificati mancanti», spiegano infatti da Meglio Legale, che ha portato avanti la raccolta firme insieme a 30 partner, tra cui Dolce Vita.
Le oltre 55mila firme raccolte erano state depositate in Senato a giugno, ma subito sono iniziati diversi problemi con la validazione delle firme. Grazie al lavoro certosino di Barbara Bonvicini, vicepresidente di Meglio Legale, sono stati recuperati tutti i certificati che dovevano essere rilasciati dai comuni per la validazione delle firme.
Cannabis: il Senato dovrà discutere la legge sull'autoproduzione
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ANDARE OLTRE LA SFIDUCIA

«Adesso il Senato sarà obbligato a discutere la proposta di legge per legalizzare, come in Germania, la coltivazione di quattro piantine di cannabis per uso personale», continuano da Meglio Legale precisando che:
«Non sarà una sfida semplice, ma dopo le bruttissime novità degli ultimi mesi, dal DDL sicurezza al nuovo codice della strada, il mondo antiproibizionista in Italia torna a sperare. Piantiamo un seme contro le mafie, legalizziamo la coltivazione domestica!».
La notizia, visto il clima creato dal governo intorno alla cannabis in questi mesi, è stata accolta da molti – che ormai sembrano aver perso ogni speranza – con scetticismo.
«Capiamo la sfiducia», ha ribadito Antonella Soldo, portavoce dell’associazione antipro, «ma non ce ne staremo ad aspettare che passi questo governo perché tra 20 anni, quando ci guarderemo indietro, tutto questo sarà finito anche grazie al lavoro di chi ha fatto tutto il possibile nonostante le condizioni non favorevoli».

COSA PREVEDE PROPOSTA DI LEGGE PER LA COLTIVAZIONE DOMESTICA

Era la fine del 2023 quando Meglio Legale depositò il testo di legge per una proposta di legge simile a quella tedesca, che però alzerebbe da 3 a 4 il numero di piante consentite per abitazione. La legge dunque avrebbe l’effetto di rendere legale l’autoproduzione, le associazioni di coltivatori (Cannabis Social Club) e il consumo personale con il possesso fino a 30 grammi, oltre all’abolizione delle sanzioni amministrative ad oggi previste, come il ritiro della patente e del passaporto.


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