Cannabis più accettata del tabacco: succede in Australia
Un recente sondaggio ha evidenziato per la prima volta che per i cittadini australiani l'uso regolare di cannabis è più accettato di quello del tabacco
In Australia il consumo regolare di cannabis è più accettato di quello del tabacco. Sono i risultati di del sondaggio che nel Paese viene effettuato periodicamente, il National Drug Strategy Household Survey (NDSHS) che questa volta ha interrogato 20mila cittadini maggiorenni. Per la prima volta è emerso che il 20% è favorevole ad uso regolare di cannabis rispetto al 15% favorevole a quello del tabacco.
Non solo, perché mentre la cannabis viene percepita come più accettabile, cresce anche il numero di cittadini favorevole a restrizioni nei confronti del tabacco. Circa l’85% degli australiani è favorevole a un’applicazione più rigorosa della legge contro la fornitura di tabacco ai minori, mentre circa sette su 10 ritengono che l’uso di sigarette elettroniche debba essere limitato nei luoghi pubblici.
AUSTRALIA: LA DEPENALIZZAZIONE A CANBERRA
Allo stesso tempo, un numero record di due australiani su cinque è ora favorevole alla legalizzazione della cannabis, con un aumento del 16% nell’ultimo decennio. Nell’ACT, il territorio della capitale Canberra dove la cannabis è stata depenalizzata dal 2020, circa il 66% dei cittadini era favorevole alla sua legalizzazione per uso personale.
La nuova legge era stata approvata dopo mesi di dibattiti e, a partire da gennaio 2020, consente il possesso di 50 grammi di cannabis essiccata per i maggiorenni e la possibilità di coltivare 2 piante per persona o 4 per famiglia.
La cannabis è la sostanza illecita più comunemente usata nel paese e, in un sondaggio del governo del 2016, un terzo degli australiani di età superiore ai 14 anni aveva dichiarato di averla utilizzata almeno una volta, con circa il 10% che l’aveva assunta nei 12 mesi precedenti.
Infine il Guardian, che ha rilanciato la notizia, fa notare che il piccolo partito politico Legalize Cannabis ha raccolto tra il 2% e il 7% dei voti al Senato nelle elezioni federali di maggio nella maggior parte degli Stati e nel Territorio del Nord.