LapianTiamo

Cannabis Oil: work in progress…

Img1- hash_oilIl 6 giugno del 2013 piantavamo alcuni semi di canapa davanti a Montecitorio in un’azione di disobbedienza civile. Trascorsi alcuni mesi le piante sono cresciute sul terrazzo della nostra presidente ad honorem Rita Bernardini e il 29 gennaio scorso il raccolto è stato donato a LapianTiamo, come segno di vicinanza ai tanti malati che ogni giorno chiedono di accedere alle terapie con farmaci cannabinoidi senza riuscirci. Il CSC ha proseguito consegnando la stessa canapa medicinale ad alcuni pazienti intervenuti all’evento organizzato per il primo anno dell’associazione tenutosi lo stesso 29 gennaio a Foggia. Grossi passi avanti abbiamo fatto noi che siamo abituati a scorrere le mani sul freddo ferro delle nostre sedie a rotelle, per questo da un piccolo sogno di periferia ci vediamo ora immersi in un grosso progetto che non vede quasi confini. Un’ampia apertura da parte della Regione Puglia ha permesso di trasformare in legge la delibera che portammo a febbraio del 2010 e sarà nostro compito ora portare avanti la proposta di un “progetto pilota” che si occupi della coltivazione della cannabis che ora viene invece acquistata dall’Olanda o dai canali alternativi a caro prezzo. E, visto che è appena tornato da un’esperienza lavorativa in Olanda, vogliamo presentare a tutti i lettori il biologo di LapianTiamo, Luigi Romano.

Conosciuto in occasione dell’inaugurazione del CSC LapianTiamo ha maturato esperienze anche a livello internazionale. Dopo un tirocinio alla Bedrocan, in collaborazione con l’Università di Leiden e di Siena, ha presentato lo studio prodotto in questo periodo (Romano L. L., Hazekamp A, 2013) alla settima conferenza internazionale della IACM (International Association for Cannabinoid Medicines). La sua ricerca si è incentrata sui metodi di estrazione dell’ olio di cannabis portato alla ribalta dall’esperienza di Rick Simpson. Il lavoro mostra i diversi metodi di estrazione, le varie molecole estratte e gli eventuali rischi legati ad impurità contenute nei solventi usati consigliando ai pazienti di effettuare l’estrazione con etanolo o con olio d’oliva. Abbiamo chiesto a Luigi di fare chiarezza su alcuni dubbi che giungono frequentemente al nostro indirizzo di posta elettronica [email protected].

Luigi, si parla molto dell’olio di Rick Simpson e molti pazienti lo confondono con l’olio di semi di canapa ormai facilmente reperibile in qualsiasi negozio. Spiegaci meglio.
«Il Cannabis Oil (o Rick Simpson Oil o abbreviato RSO) è un estratto ottenuto dalle infiorescenze di Cannabis che contiene un’elevata concentrazione di cannabinoidi ma anche di terpeni. I metodi e i solventi utilizzabili sono svariati, l’importante è la purezza del solvente e la procedura da adottare. I due metodi più sicuri da poter consigliare ai pazienti sono l’estrazione con etanolo e quella con olio d’oliva. L’estratto concentrato di cannabis può considerarsi un estratto totale delle molecole farmacologicamente attive presenti nella cannabis. In fitoterapia la presenza contemporanea di più principi attivi che interagiscono tra di loro viene indicata con il termine di fitocomplesso e la cannabis è uno dei migliori esempi che si possa trovare in natura. Attenzione però, perché altra cosa è l’olio di semi di canapa, ottimo olio alimentare ottenuto da una spremitura a freddo, appunto dei semi di canapa, che contiene un buon rapporto di Omega 3, Omega 6 etc. etc., ma non contiene di certo cannabinoidi».

Un’altra domanda, per quali patologie è indicato?
«Il Cannabis Oil è indicato per patologie gravi come cancro, sclerosi multipla o altri disturbi e malattie in cui sono consigliabili alti dosaggi di cannabinoidi raggiungibili con poche gocce di estratto. Il problema principale, anche per navigati consumatori, sono proprio gli alti dosaggi quindi è consigliabile partire con modiche quantità per costruire la propria tolleranza. Il Cannabis Oil può essere usato anche per applicazioni topiche su infiammazioni, infezioni, ustioni, ecc. con effetti che possono sbalordire».

Ringraziamo il nostro biologo (e tutti gli altri che ci sostengono da vicino e da lontano) per il prezioso contributo che ci viene fornito quotidianamente.

Il Direttivo LapianTiamo



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