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La cannabis come motore economico del cambiamento

Mentre la legalizzazione negli Usa è un'opportunità economica e sociale (da miliardi di dollari), in Italia lo scenario non potrebbe essere più cupo

La cannabis come motore economico del cambiamentoPiù di 20 miliardi di tasse e oltre 400mila lavoratori a tempo pieno. Sono queste le cifre da capogiro permesse dalla legalizzazione della cannabis in Usa. Prova di una rivoluzione verde che non accenna a fermarsi.

Infatti, come stimato da diverse compagnie, il valore dell’industria della cannabis americana è destinato a salire anno dopo anno. Con enormi vantaggi per i cittadini. Perché, oltre alle migliaia di posti di lavoro generati, parte delle entrate fiscali vengano puntualmente reinvestite in iniziative socialmente utili. 

E in Italia invece? La situazione non potrebbe essere più drastica. Perché se da una parte la possibilità di una legalizzazione non è mai stata così lontana, dall’altra anche il settore della cannabis light si è visto bersagliato numerosissime volte dalle forze di governo. Manovre che, invece di supportare la popolazione, ne mettono solo a repentaglio il benessere mentale, sociale ed economico.

CANNABIS NEGLI USA: BENEFICI DA MILIARDI DI DOLLARI

Come confermato dall’associazione no profit Marijuana Policy Project, dall’inizio delle vendite partite nel 2014, la legalizzazione della cannabis negli Stati Uniti ha generato oltre 20 miliardi di tasse.

Numeri derivanti esclusivamente dal settore ricreativo. Infatti, come specificato nell’analisi, non sono compresi i dati della cannabis terapeutica e di tutto il comparto industriale. Ma andiamo oltre le semplici cifre. 

Perché legalizzare non significa solo permettere ai cittadini di fumarsi le canne, anzi. Regolamentare un nuovo mercato presenta infiniti benefici, diretti e indiretti. In primis sociali. Tra cui:

smettere di criminalizzare i semplici consumatori;

diminuire gli arresti e svuotare le carceri;

liberare le forze dell’ordine, che possono concentrarsi su crimini più gravi.

E finanziare, con le tasse del mercato della cannabis, iniziative socialmente utili a sostegno della popolazione. Come: elargire borse di studio, finanziare l’istruzione e la sanità, costruire case per i senzatetto, ecc. Oltre a generare un’ondata di nuovi posti di lavoro.

Attualmente infatti, come stimato da Vangst e Whitney Economics, sono circa 440mila le persone che lavorano full time nel settore verde statunitense. Circa il 5,4% in più rispetto all’anno precedente.  

50 MILIARDI: IL VALORE DELLA CANNABIS IN USA

In perenne crescita, l’industria della cannabis americana potrebbe raggiungere cifre ancora più elevate. 

Secondo le stime di Statista: una piattaforma attiva a livello globale, i ricavi del mercato raggiungeranno i 42,98 miliardi di dollari nel 2024. Che lieviteranno, con un CAGR del 2,89%, fino a 49,56 miliardi di dollari entro il 2029. 

Un’espansione guidata da diversi fattori. In particolare: 

Le preferenze dei consumatori di cannabis, il cui consumo giornaliero ha superato quello dell’alcol; consumatori che, oltre alle classiche infiorescenze, stanno mostrando sempre più interesse per i prodotti a base di cannabinoidi: commestibili, concentrati e prodotti topici. Un cambio di abitudini che ha portato innovazione e diversificazione all’interno del mercato

La cannabis come motore economico del cambiamentoL’aumento degli stati che puntano sulla legalizzazione della cannabis, sia terapeutica che ricreativa. Attualmente infatti, sono 24 quelli che ne autorizzano sia l’uso medico che quello adulto. Un contesto normativo favorevole che sta incentivando gli investimenti a favore del settore verde. Il cui numero di piattaforme di vendita online e dei servizi di consegna è aumentato esponenzialmente, rendendo i prodotti cannabici più accessibili ai consumatori di tutto il Paese.

La crescente accettazione nei confronti della cannabis. Proprio qui infatti, nel Paese del proibizionismo, si è registrato un cambio di paradigma senza precedenti. In meno di un secolo, la cannabis è passata da “droga del demonio” a pianta dalle comprovate proprietà terapeutiche. Utilizzata per trattare innumerevoli patologie. Oltre ad una grandissima opportunità economica per tutta la popolazione, soprattutto più giovane.

MERCATO GLOBALE: FINO A 100 MILIARDI NEI PROSSIMI ANNI

Pubblicato a luglio 2023, un rapporto di Exactitude Consultancy ha stimato che il mercato globale della cannabis potrebbe valere più di 103 miliardi di dollari entro il 2029. Crescendo con un CAGR del 25%. 

Un’espansione esplosiva «stimolata dalla continua legalizzazione della cannabis medicinale o ricreativa nei paesi di tutto il mondo». Infatti, se l’uso terapeutico è ormai riconosciuto dalla comunità scientifica, la società di analisi prevede che anche quello per gli adulti sarà più tollerato e regolamentato da sempre più stati. 

L’ultimo in ordine cronologico è stata la Germania. Che, dopo aver autorizzato l’autoproduzione e i Cannabis Social Club, ha iniziato a lavorare al secondo pilastro della legalizzazione tedesca, prevedendo un mercato regolamentato, con produttori e dispensari autorizzati. 

NEL BELPAESE LA STORIA SI INCUPISCE

La situazione cambia drasticamente quando oltrepassiamo il confine del nostro Paese. In Italia infatti, la cannabis sta attraversando uno dei periodi più bui degli ultimi tempi. Con un governo il cui unico scopo pare sia criminalizzare chiunque si schieri a favore di questa pianta innocente.  

Lo confermano gli innumerevoli tentativi di sabotaggio che, in meno di due anni, hanno messo di continuo alle strette il settore verde italiano.  

In particolare, l’inserimento delle preparazioni orali di CBD nella tabella dei medicinali stupefacenti, per ora sospeso dal TAR fino a settembre prossimo.

Un sospiro di sollievo spezzato dalle manovre di massa presentate in prossimità delle elezioni europee. Tra cui, quello dalle conseguenze più disastrose in termini economici e sociali, è l’emendamento che vuole vietare tutta la cannabis light e i suoi derivati. Che in un attimo raserebbe al suolo tutta l’industria tricolore, mettendo in ginocchio le migliaia di persone che ci lavorano. 

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