Cannabis medica: il Regno Unito sarà il secondo mercato in Europa
Il mercato della cannabis medica nel Regno Unito, nonostante diversi problemi ancora da risolvere, sta crescendo esponenzialmente e si sta affermando come il secondo in Europa, dietro la Germania
Entro la fine del 2023, si prevede che l’industria europea della cannabis terapeutica raggiunga un fatturato di 550 milioni di euro. Mercato guidato dalla Germania, che vede però la crescita del Regno Unito, che secondo le stime degli analisti è destinato a classificarsi come il secondo più grande d’Europa.
A confermarlo sono gli ultimi dati dell’ottava edizione dell’European Cannabis Report di Prohibition Partners, che attestano che la Germania e il Regno Unito stanno raccogliendo la “stragrande maggioranza” delle nuove forniture e stanno trainando la crescita in tutto il continente.
REGNO UNITO: LA CRESCITA DEL MERCATO DELLA CANNABIS MEDICA
Sin dal 2019, l’industria britannica della cannabis terapeutica ha registrato ogni anno un “massiccio aumento” di dimensioni che, a differenza degli altri mercati, non è stata influenzata negativamente dalle difficoltà economiche esterne.
Un forte sviluppo dettato anche dagli innumerevoli articoli che vengono regolarmente distribuiti senza licenza. Infatti, secondo il rapporto rilasciato dall’NHS Business Services Authority su richiesta di Prohibition Partners, il numero totale di prodotti senza licenza venduti nel 2022 ammonta a circa 76mila, con un incremento del 90% rispetto all’anno precedente.
Ma essendo ancora poche le persone che riescono ad accedere alla cannabis terapeutica attraverso il Sistema Sanitario Nazionale (NHS) del Regno Unito, «la proliferazione di cliniche che offrono consultazioni e prescrizioni private» pare confermarsi il vero traino dell’espansione del mercato britannico. Cliniche private che offrono un servizio prettamente online.
I MEDICI GIOCANO UN RUOLO CRUCIALE
Partendo dalle importazioni, i medici occupano una posizione di rilievo nell’industria britannica della cannabis terapeutica. Per importare dei prodotti all’ingrosso infatti è indispensabile una lettera di “richiesta anticipata” sottoscritta da un medico prescrittore, dal costo di circa 1000 sterline. Lettera che può essere utilizzata una sola volta e che specifica le quantità esatte di prodotto di cui il medico necessita ai fini della prescrizione.
Dinamiche che si infittiscono ulteriormente in quanto solo i medici specialisti, circa 100 in tutto il Paese, possono avviare un trattamento con cannabis terapeutica e quindi redigere queste liste di prodotti.
Ciò significa che per assicurarsi una quota significativa del settore britannico, le aziende di cannabis medica devono far parte di una rete intrecciata composta da cliniche, medici, farmacie, importatori e distributori.
Infatti, nonostante le diverse strutture che tappezzano il territorio, sono tre le reti principali che coprono il 60% del fabbisogno totale. La Lyphe Group, che possiede la più grande farmacia e clinica del Regno Unito. La Curaleaf, che è proprietaria del Rokshaw Laboratories e fabbrica i propri prodotti. E la IPS Pharma/Grow Pharma, che gestisce le Cannabis Access Clinics, My Access Clinic e Integro Clinic.
Tuttavia, a causa della burocrazia del sistema d’importazione, la disponibilità dei prodotti è fortemente irregolare. Dei 202 articoli tra infiorescenze ed estratti attualmente elencati nel database del Regno Unito, solo 88 risultano effettivamente disponibili per i pazienti.
Database che indica anche il prezzo per ogni singolo prodotto, che va dai 2 ai 12 euro al millilitro di olio estratto e tra i 6 ai 14 euro per ogni grammo di fiori, con una media che si aggira tra gli 8,40 e i 9,60 euro al grammo. Costo dal peso economico non indifferente visto che non esiste alcuna copertura assicurativa per i prodotti a base di cannabis terapeutica.
IL MERCATO GLOBALE DELLA CANNABIS MEDICA
Nel 2022, il mercato globale della cannabis medica è stato valutato circa 13,8 miliardi di dollari. Un settore destinato ad espandersi notevolmente dal 2023 al 2030 con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 21,80%.
Sono diversi i fattori chiave individuati che spingono questo cambiamento, tra questi: la crescente accettazione verso questa pianta da parte dei governi di tutto il mondo, che (finalmente) ne stanno legalizzando l’uso terapeutico. Seguono le applicazioni della cannabis nel settore sanitario, sempre più numerose e confermate sia da diversi studi scientifici che dalle testimonianze dei pazienti.
In particolare l’efficacia della cannabis nel trattamento delle patologie croniche, che secondo l’OMS sono in costante aumento tra la popolazione mondiale. Pertanto si prevede che il mercato subisca una forte impennata, anche favorita dalle ricerche che parallelamente vogliono indagare le proprietà terapeutiche della cannabis.
I PRODOTTI PIÙ VENDUTI DEL SETTORE
Nel 2022, gli oli e le tinture hanno dominato il mercato della cannabis per uso medico contribuendo al 53,1% del fatturato totale. Una crescita in gran parte dovuta ai numerosi studi scientifici che vedono come protagonista il CBD, il cannabinoide non psicoattivo della cannabis.
CBD impiegato anche nei bambini, ad esempio nel trattamento di epilessie farmaco resistenti, visto l’alto grado di sicurezza registrato e gli effetti collaterali quasi nulli. Bambini a cui vengono ovviamente prescritti olii o tinture, visto che il consumo di infiorescenze sarebbe inopportuno sia per la giovane età sia per i problemi respiratori dettati dalla combustione.
Per i motivi sopracitati infatti si prevede che nei prossimi anni il CAGR dei prodotti a base di infiorescenze vada leggermente a calare, anche se il lancio di nuovi prodotti potrebbe invertire questa tendenza. È il caso della Stada Arzneimittel AG, la più grande azienda farmaceutica tedesca, che nel marzo 2021 ha fatto il suo ingresso nel mercato della cannabis medica presentando due nuovi prodotti a base di fiori.