Cannabis: l’Università di Oxford lancia un progetto di studio da 10 milioni di sterline
La prestigiosa Università di Oxford lancia un ambizioso programma di studi sui benefici medici della cannabis. Un team di otto ricercatori studierà gli effetti dei cannabinoidi sul dolore cronico, il cancro e le malattie infiammatorie come il morbo di Crohn. Per la ricerca sono stati stanziati ben 10 milioni di sterline (quasi 12 milioni di euro).
Lo studio è finanziato da un fondo di investimenti di nome Kingsley Capital Partners che, secondo quanto riportato dai media britannici, ambisce ad utilizzare il lavoro di ricerca come primo tassello per la costruzione di un centro globale di ricerca sulla cannabis terapeutica.
Secondo quanto dichiarato dai ricercatori di Oxford la ricerca potrebbe servire anche a mettere a punto nuovi medicinali a base di cannabinoidi per la cura delle patologie che sono oggetto di studio.
La ricerca ha trovato uno testimonial importante nell’attore britannico Sir Patrick Stewart (il capitano Picard di Star Trek), che da due anni cura con la cannabis la grave forma di artrite che lo ha colpito con «risultati entusiasmanti», come dichiarato dallo stesso attore.
Stewart ha potuto curarsi con la cannabis solo perché risiede in California, infatti dal punto di vista legislativo la Gran Bretagna rimane molto indietro anche rispetto alla media dei paesi europei, sia per quanto riguarda la cannabis a uso ricreativo (il cui consumo rimane un reato penale formalmente punibile con il carcere), sia per quanto riguarda l’uso medico.
Sull’Isola infatti l’unico prodotto a base di cannabis legale rimane ad oggi il Sativex, uno spray a base di cannabinoidi senza effetti psicoattivi, ed è prescrivibile solo per i malati di sclerosi multipla. Sono illegali tutti gli altri prodotti medici, come il Bedrocan, che invece contengono concentrazioni psicoattive di Thc.
Lo studio può quindi contribuire anche a permettere un passo avanti politico sul tema, visto che il Partito Conservatore, attualmente al governo, continua ad essere contrario alla cannabis anche per fini terapeutici.