Cannabis light, secondo le autorità svizzere il contenuto di CBD è spesso indicato in modo fantasioso
Le confezioni di cannabis light vendute in Svizzera presentano etichette che certificano “fantasiosi” contenuti di CBD, che nelle analisi di laboratorio si rivelano essere in realtà ben più bassi di quelli dichiarati. È il risultato delle analisi di 46 differenti campioni di canapa a basso contenuto di THC effettuate dalle autorità cantonali.
Le analisi hanno misurato le concentrazioni dei principi attivi THC e CBD dei campioni rapportandole a quelle dichiarate dai produttori. Se per quanto riguarda le percentuali di THC non ci sono state particolari sorprese, con tutti i campioni dimostratisi effettivamente al di sotto dei limiti di legge svizzero dell’1%, ed anzi mediamente comprese tra 0,1 e 0,3%, le sorprese sono invece arrivate dalle analisi dei livelli di cannabidiolo.
Diversi campioni (anche se non specificati numericamente) hanno rivelato contenuti di CBD anche molto più bassi di quelli dichiarati dai produttori. Il comunicato delle autorità cantonali parla anche del caso di una varietà che era venduta con un certificato che garantiva una percentuale di CBD del 28%, mentre le analisi di laboratorio ne hanno rilavato appena il 2%.
Questi casi rappresentano ovviamente delle frodi nei confronti dei consumatori, che spesso scelgono la varietà di cannabis light da acquistare proprio in base al contenuto di cannabiolo, che è il principio attivo responsabile delle qualità rilassanti attribuite al consumo di cannabis non psicoattiva. «Gli effetti rilassanti o ansiolitici ricercati dai consumatori sono raramente presenti, e ciò costituisce una frode», specifica il comunicato.