Cannabis light: il procuratore della Cassazione chiede di trasmettere gli atti alla Corte Costituzionale
Il procuratore generale della Cassazione, Maria Giuseppina Fodaroni, ha chiesto durante l’udienza che si è tenuta a porte chiuse di inviare gli atti alla Corte Costituzionale per la decisione sulla commercializzazione della cannabis light.
Cosa significa? Significa che, qualora le sezioni unite della Cassazione accogliessero la richiesta, la questione sarebbe demandata alla Corte Costituzionale; insomma, una decisione che lascerebbe aperto qualsiasi scenario.
Ricordiamo che le sezioni unite della Cassazione sono riunite per decidere sulla possibilità di commercializzare le infiorescenze a basso contenuto di THC, dopo due sentenze di segno opposto.
“L’udienza è terminata da poco”, commenta l’avvocato Zaina spiegando che: “Il Pg ha chiesto la trasmissione degli atti alla Consulta per la illegittimità dell’art. 14 dor 309/90 che qualifica la cannabis tutta come stupefacente e in subordine un nuovo giudizio cautelare in Ancona”, sottolineando di essersi “opposto chiedendo che il ricorso del Pm di Ancona sia rigettato”.
Secondo l’avvocato infatti: “È opportuno che si giunga ad una decisione precisa perché un rinvio alla Corte Costituzionale significherebbe perpetuare per molto tempo una stato di incertezza. È importante però rilevare l’assonanza del Pg con la mia tesi relativa alla totale confusione che vige in ambito normativo”.
Per ora non si conosce ancora il verdetto delle sezioni unite, che è atteso per il pomeriggio o in serata al massimo, ma vi daremo aggiornamenti appena saranno disponibili.