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“Vende” cannabis light davanti a palazzo Chigi, fermato il segretario dei Radicali

Filippo Blengino, dopo essersi autodenunciato per aver guidato essendo positivo al THC, sfida il decreto Sicurezza

Blengino cannabis light
Filippo Blengino, segretario dei Radicali Italiani, sfida le norme liberticide del governo Meloni sulla cannabis, contenute nel decreto Sicurezza. Ieri, infatti, ha dapprima allestito un “negozio” per rivendere le infiorescenze di cannabis a basso livello di THC nella sede del partito, chiamato CBD, Centro Buona Disobbedienza, e poi si è ripetutamente autodenunciato.

“Nonostante avesse più volte contattato il 112 per denunciare pubblicamente il proprio gesto di disobbedienza civile, le autorità, solitamente solerti nel perseguire i piccoli spacciatori, hanno scelto di non applicare il Decreto Sicurezza, che equipara la cannabis light, priva di effetti psicotropi, alla cannabis ad alto contenuto di THC”, racconta una nota dei Radicali sulla vicenda.

LA CANNABIS LIGHT DAVANTI A PALAZZO CHIGI

E così Blengino, ha aperto direttamente un “negozio itinerante” davanti a palazzo Chigi, dove è stato fermato e condotto in questura.

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Blengino fermato davanti a palazzo Chigi

“Ho inaugurato ieri mattina nella sede del partito in via Bargoni, un negozio di cannabis light, che il decreto Sicurezza equipara a quella con il THC, e quindi venderla, equivale a spacciare. L’intento è quello di provare a sollevare, quando sarò denunciato e si andrà a processo, di arrivare alla Corte Costituzionale per dichiarare illegittima la legge, almeno in questa parte”, racconta Blengino a Dolce Vita, spiegando che: “Ci sono i video di me che vendo materialmente della cannabis, e così ho chiamato le forze dell’ordine per autodenunciarmi”. 

Ma, siccome dopo un’ora la pattuglia non era ancora arrivata, “li ho sollecitati, ma non sono arrivati. Ho visto una pattuglia in strada, li ho fermati, ma non sono intervenuti. Allora dopo un po’ ho deciso di “chiudere” il negozio e sono andato davanti a palazzo Chigi, il palazzo del governo, con i prodotti. La polizia è arrivata, non sapeva cosa fare e non sapeva del cambio di legge. Mi portano in commissariato ma non mi denunciano, mi hanno solo sequestrato la cannabis mandandola in laboratorio”. 

“Non sono riuscito a farmi denunciare, per cui usciremo con un video e una nota dove dichiarerò che andrò avanti, riallestendo il negozio nella sede del partito, fino a che non sarò denunciato“.

Avete capito come funziona? Se sei un negoziante qualunque, che ha fatto sacrifici, aperto un’attività legalmente, pagato tasse e contributi per anni, ti sequestrano tutto e ti mandano a processo in un amen, rischiando di rovinarti la vita. Ma se sei un politico, e la denuncia potrebbe avere conseguenze politiche e giuridiche da non sottovalutare, allora nemmeno ti denunciano.

“Con il nuovo Decreto sicurezza il settore della cannabis light, che fino a pochi giorni fa commerciava una sostanza che la scienza dice non avere effetti psicotropi, è stato ucciso. Ventiduemila posti di lavoro in fumo, centinaia di migliaia di euro regalati alla criminalità, l’ennesima deriva ideologica e proibizionista del Governo. Per questo ho deciso di aprire nella sede di RADICALI Italiani un negozio di cannabis light, violando la legge e rischiando vent’anni di carcere, per denunciare l’insensatezza di questa norma e per smontarla davanti alla Corte costituzionale. Terrò aperto il “CBD Shop” alla sede del partito fino a quando non mi arresteranno – ha dichiarato oggi Filippo Blengino.

Il segretario dei Radicali da tempo si dedica alla battaglia per la cannabis, con diverse disobbedienze civili nel solco dell’indimenticabile Marco Pannella.

Nel 2021 e nel 2023 l’oggetto della disobbedienza era stata l’autoproduzione di cannabis, con Blengino che dopo aver postato un video sulla coltivazione, era stato denunciato per istigazione al consumo di sostanze stupefacenti, procedimento poi archiviato.

A gennaio di quest’anno, per denunciare le aberrazioni giuridiche del nuovo Codice della strada, ha fumato una canna il sabato per poi andare ad autodenunciarsi il lunedì per aver guidato totalmente sobrio, ma comunque positivo al THC.



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