Cannabis light con THC sintetico spacciata per marijuana: occhio alla truffa
L’apparenza inganna ed è quella di una bella cima di cannabis, senza alcuna differenza con quelle non adulterate: il problema è che è stata addizionata con nuove molecole sintetiche che mimano gli effetti del THC, ma con effetti collaterali ben peggiori (THC sintetico).
L’allarme arriva dalla Svizzera dove il fenomeno del THC sintetico sta prendendo parecchio piede, ma anche in Italia ormai ci sono state le prime segnalazioni. A noi la notizia è arrivata dai ragazzi da Indoorline, che ci hanno messo in contatto con i ragazzi del progetto Neutravel, basato in Piemonte e composto da professionisti che spaziano dagli assistenti sociali agli psicologi.
“Ci occupiamo di riduzione del danno e riduzione dei rischi nei contenuti del divertimento e quindi dagli eventi come i grandi festival in Regione, fino a free party e rave”, mi ha raccontato Elisa Fornero, Assistente sociale esperta in riduzione del danno e limitazione dei rischi, sottolineando che “in tempo di pandemia abbiamo cercato di continuare a erogare i servizi essenziali che la Regione prevede, come counseling, colloqui e consulenze per le persone, analisi delle sostanze e diffusione di informazioni”.
L’unica che non poteva essere fatta tramite social e piattaforme era proprio quello dell’analisi delle sostanze, che è un livello essenziale di assistenza in Regione dal 2019, e quindi la scelta del gruppo, in forza di un mandato istituzionale ma con in testa la tutela della salute delle persone, è stata quella di aprire un punto fisso per le analisi che si chiama Monkey Island, dove le persone si possono recare per capire cosa contenga veramente la sostanza che si apprestano a consumare, o avere un colloquio o una consulenza. “Oltre a questo abbiamo aperto anche un servizio di consulenza psicologica che si chiama Intermedium”, segnala Elisa.
Cannabis light e THC sintetico: dalla Svizzera all’Italia
E dalle analisi svolte dal gruppo la cosa che gli ha lasciati più stupiti è stato proprio il rinvenimento di THC sintetico in diversi campioni di cannabis light. La volontà è stata di far luce su questo fatto perché in Svizzera le associazioni che fanno questo tipo di lavoro segnalano da maggio 2020 il reperimento di queste nuove molecole sintetiche che dovrebbero mimare gli effetti del THC ma che, in pratica, risultano essere molto più potenti e dannose.
“Si tratta di molecole sempre nuove, che ogni anno vengono messe sul mercato perché, anche se le sostanze sono illegali, il mercato risponde sempre a una domanda che è presente e si adatta. Essendo molecole sempre nuove è molto difficile per noi andare a verificare quali sono i rischi possibili: spesso non c’è nemmeno il tempo di studiarne una che è già sparita, lasciando spazio ad altre 10 nuove. I colleghi svizzeri hanno cominciato a diffondere delle allerte, tramite una rete europea che collabora con l’EMCDDA (l’osservatorio europeo sulle droghe), e a quel punto ci siamo attrezzati”.
Nel giro di soli 3 mesi, in almeno due occasioni i ragazzi hanno iniziato a trovare due diverse molecole come l’MPDB-4en-PINACA, molto diffusa in Svizzera e in Europa più in generale, e l’ADB BINACA, che vengono aggiunte a cannabis light, per essere venduta nella piazze come cannabis ricreativa.
Sono sostanze che cercano di mimare gli effetti del THC, ma in realtà gli stessi consumatori che le hanno portate ad analizzare si erano accorti di diversi effetti collaterali: “alcuni hanno lamentato mal di testa dopo il consumo, oppure sensazione di nausea, vomito, e in generale un effetto stupefacente potente ma ‘condito’ da malesseri”.
Alla vista, sia l’erba che il fumo addizionati con queste molecole, sembrano normali, non presentano alcuna differenza, si riesce ad individuarle solo con le giuste analisi. “Guardando il campione non si nota niente di strano, per quello diciamo a tutti di stare attenti”.
Su Danno.ch, che fa riferimento ad un gruppo svizzero, è possibile trovare già diversi report sui cannabinoidi sintetici (QUI diverse segnalazioni). “Loro già dal marzo scorso hanno iniziato ad avere molti casi: il 50% dei campioni di cannabinoidi che analizzano, rivela contenere cannabionidi sintetici, quindi lì il fenomeno è davvero massiccio”.