Cannabis: la legalizzazione in Uruguay si trova già a un binario morto?
I dubbi erano già affiorati da tempo. È vero che l’ex presidente Mujica aveva fin da subito annunciato che l’intenzione del governo era quella di procedere senza fretta per non commettere errori, «stiamo aprendo una nuova strada per il mondo – aveva dichiarato – e non dobbiamo avere fretta, perché il primo obiettivo deve essere fare le cose per bene».
Tuttavia due anni e mezzo per mettere in pratica una legge (approvata a dicembre 2013) dovrebbero essere sufficienti. Ora arrivano le prime conferme, a rallentare il processo di legalizzazione della cannabis in Uruguay ci sono dei problemi, e non sono da poco. E l’inizio della vendita di cannabis legale, previsto per la fine di questo mese, potrebbe slittare o quantomeno cominciare decisamente in tono minore.
NON SI TROVANO FARMACIE DISPOSTE A VENDERLA. Secondo la legge approvata la cannabis legale, prodotta in regime di monopolio statale, dovrebbe essere venduta dalle farmacie. Ma i primi problemi sono sorti proprio nel trovare farmacie disponibili a vendere la marijuana. Sulle 1200 farmacie del paese solo in 50 hanno fatto domanda per diventare punti vendita. E se alcuni farmacisti hanno giustificato la mancata iscrizione con la contrarietà alla legalizzazione o con la paura di perdere clienti (secondo alcuni sondaggi la maggioranza degli uruguaiani non è favorevole alla cannabis legale), il problema principale sembra però un altro. Secondo un articolo del Washington Post, la maggior parte dei farmacisti teme ritorsioni da parte della malavita, determinata a non cedere allo stato il proprio monopolio. Un timore confermato da Gonzalo Miranda, portavoce dell’associazione delle farmacie del paese, che ha denunciato che «diversi farmacisti sono stati minacciati dagli spacciatori».
IL GOVERNO VALUTA METODI DI DISTRIBUZIONE ALTERNATIVA. Per ora il governo non ha commentato la vicenda, ma è ovvio il problema esiste ed è al vaglio. La legalizzazione della cannabis in Uruguay – a differenza che negli Usa – non è stata pensata per fare cassa, ma solo per sconfiggere i narcos che imperversano nel paese. Secondo le previsioni non è previsto nessun ricarico sulla cannabis, che sarà venduta a circa un euro al grammo. Non è da escludere che anche questo particolare abbia scoraggiato le farmacie, preoccupate di dover far fronte alle ritorsioni della criminalità per pochi spiccioli di guadagno. Una situazione di difficile risoluzione. Anche per questo si starebbero valutando soluzioni alternative, come la vendita di cannabis attraverso distributori automatici.