Con la cannabis legale calano le vendite di birra: cosa accadrà in Germania?
Oltre a far scenderne le vendite, la cannabis si è dimostrata protettiva per i consumatori di alcol, mitigandone l'infiammazione e riducendo il rischio di contrarre malattie legate all'uso eccessivo
Una media annua di 240 litri a testa. Così i bavaresi si aggiudicano il “primato mondiale di bevitori di birra”. Birra che senza dubbio è considerata la bevanda nazionale della Germania.
Non a caso infatti, proprio a Monaco di Baviera, si festeggia da oltre 200 anni l’oramai rinomato Oktoberfest. Un evento popolare il cui protagonista indiscusso è il Maß: il famigerato boccale di birra da un litro offerto da tutti i capannoni.
Ma con la cannabis legale in Germania i tedeschi riusciranno a conservare il proprio titolo? Poiché, secondo diversi studi, la legalizzazione potrebbe far abbassare le vendite di alcol.
BIRRA A RISCHIO: CALANO LE VENDITE CON LA LEGALIZZAZIONE
Dopo aver esaminato i dati mensili del Canada dal 2012 al 2020, uno studio pubblicato sulla rivista Drug and Alcohol Dependence ha evidenziato che la legalizzazione della cannabis può far ridurre le vendite al dettaglio di birra.
I risultati infatti hanno suggerito che tra la legalizzazione del 2018 e il febbraio 2020 le vendite di birra in tutto il Paese sono diminuite del 2,8%. Per una riduzione media mensile di 136 ettolitri per 100mila persone.
Pare che la regolamentazione avrebbe garantito un “effetto di sostituzione“, con le persone che passavano dal bere birra a consumare erba.
Provato ciò risulta più facile capire perché nel corso della storia, e ancora oggi, per difendere i propri interessi le multinazionali degli alcolici si schierano contro la legalizzazione della cannabis. Finendo poi per entrare nel mercato verde.
“L’uso di cannabis è certamente in crescita negli stati in cui è legale e rappresenta un rischio per l’industria delle bevande alcoliche in futuro – aveva dichiarato Brandy Rand, a capo dell’ufficio marketing degli Stati Uniti di IWSR, sottolineando che – È importante che i brand di alcolici prestino attenzione ai loro consumatori, riconoscendo che in alcune occasioni può verificarsi una diminuzione del consumo di alcol al posto o al di fuori della cannabis legale”.
Sono sempre di più infatti le aziende del settore dell’alcol che corrono ai ripari investendo nell’industria verde. Come il gruppo statunitense Constellation Brands che ha acquisito diverse quote nel produttore canadese di cannabis Canopy Growth Corporation.
Segue Southern Glazer’s: il più grande gruppo di distribuzione di vini e alcolici del Nord America, che ha costruito una filiale in Canada per i prodotti a base di cannabis di Aphria. E il distributore Breakthru Beverage Group che ha stretto una partnership esclusiva con CannTrust, il produttore di cannabis, e ha sviluppato la propria piattaforma di vendita.
DOVE LA CANNABIS È LEGALE DIMINUISCONO I DISTURBI DA USO DI ALCOL
Uno studio statunitense recente, pubblicato su Psycological Medicine, ha concluso che negli stati in cui la cannabis ricreativa è legale si registrano tassi inferiori di disturbo da uso di alcol (AUD, Alcohol Use Disorder) rispetto a quelli in cui la cannabis rimane illegale.
Dopo aver analizzato 240 coppie di gemelli, i ricercatori hanno notato che sebbene il consumo complessivo di alcol non variava in modo significativo, coloro che vivevano in stati dove la marijuana è legale avevano “meno probabilità di rischiare danni mentre erano sotto l’influenza dell’alcol”, rispetto invece ai loro gemelli che risiedevano in uno stato dove la sostanza è vietata.
ALCOL: GLI EFFETTI PROTETTIVI DELLA CANNABIS
Questo fenomeno può essere spiegato dalle proprietà terapeutiche (ampiamente riconosciute) della cannabis. In particolare da uno studio scientifico che ha dimostrato come questa possa proteggere da patologie causate dall’abuso di alcool, quali fegato grasso e cirrosi epatica.
Esaminati i dati di oltre 319mila adulti che avevano sofferto di abuso di alcool, gli studiosi hanno ribadito che: “Il rischio di sviluppo di tutte le malattie epatiche alcoliche nei pazienti, che utilizzavano anche cannabis, era significativamente inferiore rispetto ai non consumatori”.
Un’altra conferma arriva da un lavoro pubblicato su Alcoholing: Clinical and Experimental Research, che ha seguito 66 bevitori regolari di alcol che allo stesso tempo facevano uso di cannabis.
I ricercatori dell’Università di Boulder partono da una certezza: l’alcol causa infiammazione e fa aumentare l’interleuchina 6, mentre “la cannabis è associata a una diminuzione della segnalazione infiammatoria“. E i bevitori non consumatori di cannabis hanno mostrato una relazione più forte tra l’alcol e l’interleuchina 6.
“Questi risultati preliminari suggeriscono che i cannabinoidi possono servire a mitigare l’infiammazione associata all’uso di alcol”, scrivono i ricercatori nelle conclusioni.