Cannabis e lavoro: oltre 100mila nuovi posti nel 2023
Entro un anno, la fiorente industria della cannabis legale potrebbe garantire altri 100mila nuovi posti di lavoro in Usa
Anche nel 2023, con oltre 100mila nuove occupazioni, quello della cannabis si riconfermerebbe il settore che da più lavoro in America. Che si aggiungono ai quasi 500mila impieghi registrati a inizio 2022, per un totale di oltre 600mila neo-lavoratori entro il 2024.
Le stime parlano chiaro e non lasciano spazio ai pregiudizi: l’impero della cannabis potrebbe fare da trampolino da lancio alla disoccupazione giovanile italiana – tra le più alte d’Europa – e risollevare la grave crisi economica che incombe sulla nostra penisola, o meglio, sulle nostre teste.
Si perché lavoro significa tasse da destinare per iniziative socialmente utili. Come la costruzione di nuove scuole o case per i senzatetto, elargire borse di studio, per programmi di alfabetizzazione e sensibilizzazione della comunità. Insomma, la legalizzazione è a vantaggio di tutti e non per chi fuma le canne.
L’INDUSTRIA DELLA CANNABIS È IN COSTANTE CRESCITA
Come spiegato nella nuova guida di CannabizTeam, “Il 2023 è un anno particolarmente favorevole per lavorare nel settore della cannabis”. In un momento storico segnato dalla chiusure di tante attività, salari ridotti e licenziamenti, l’industria della cannabis continua a creare migliaia di nuovi posti di lavoro.
E nell’ultimo anno, grazie ai milioni di consumatori, le vendite da record che hanno superato i 33 miliardi di dollari e la crescente accettazione degli usi della cannabis in ambito terapeutico e ricreativo, gli stipendi sono aumentati fino al 5% e i compensi dei dirigenti sono lievitati del 10%.
Ma l’industria verde statunitense è solo agli albori poiché, grazie ai cinque nuovi Stati che hanno autorizzato la cannabis per uso adulto (Connecticut, New Jersey, New York, Maryland e Missouri) e gli altri che ne hanno acconsentito l’applicazione medica, si prevede una notevole espansione decennale.
L’EVOLUZIONE DEL SETTORE CANNABICO IN USA
Viste le normative appena entrate in vigore, il settore della cannabis americano sta migrando dai Paesi occidentali verso il Midwest e la East Coast, dove le centinaia di licenze rilasciate gettano le fondamenta per un mercato profittevole da migliaia di impieghi.
In particolare: 108mila nuovi posti di lavoro previsti a New York, 36mila in New Jersey, 29mila per l’Illinois, più di 22 mila in Connecticut, dove il primo giorno di vendita di cannabis ricreativa ha superato i 250mila dollari di incassi, 18mila in Maryland e oltre 16mila in Missouri.
Allo stesso modo, negli Stati dove l’industria della cannabis terapeutica cresce in maniera esponenziale, i 6 miliardi di dollari di vendite del 2022 si affiancano ai 90mila posti di lavoro stimati in totale: 36mila in Florida, più di 30mila in Pennsylvania, oltre 23mila in Ohio e 18mila in Oklahoma.
Infine, per limitare le spese, le neo-aziende faranno capo a dipendenti temporanei quali consulenti e dirigenti per definire una strategia di partenza per tutti i campi principali, tra cui finanza, contabilità, legalità, marketing e risorse umane come chimici per i test e tecnici di confezionamento, produzione e coltivazione.