Cannabis introvabile: come siamo arrivati a questo punto?
Cannabis terapeutica introvabile in Italia. Cosa vuol dire introvabile? 3 cose:
・totale assenza di una varietà di cannabis per molti mesi
・mancanza di continuità nella fornitura alle farmacie/ospedali
・fornitura di quantitativi di molto inferiori a quanto richiesto (es. 1 kg a fronte di 7 kg richiesti)
Alla data del presente articolo, si stanno verificando tutte e 3 le condizioni sopra elencate.
A giugno 2017 la Bedrocan BV (la ditta olandese che coltiva e commercializza le infiorescenze di cannabis medica importata in Italia) ha inviato un comunicato a coloro che chiedevano informazioni sul perché della mancanza di cannabis medica. Quale la motivazione della Bedrocan BV? Per quanto riguarda il Bediol, è stato comunicato ufficialmente un problema alla produzione olandese e ritornerà (si spera) per fine ottobre/novembre.
Per tutte le altre 4 varietà olandesi, pur essendoci disponibilità, la Bedrocan BV ha detto chiaro e tondo che per l’anno 2017 sono stati chiesti dal nostro ministero della Salute 200 chilogrammi di cannabis/anno e che a giugno 2017 ne erano già stati importati 150Kg, per cui ha richiesto al nostro ministero di diminuire la richiesta di importazione in quanto oltre i 200Kg non avrebbe potuto garantire la consegna.
Ed eccoci ai giorni nostri, in cui anche i 50 Kg residui sono già stati consumati e quindi la cannabis non arriva, arriva molto di rado e in quantità ampiamente inferiori alle richieste. Nella stessa situazione sono sia le farmacie ospedaliere che private, ergo sia i pazienti ospedalizzati che domiciliati a casa.
Il Ministero dice che ha firmato autorizzazioni all’importazione per decine e decine di Kg; ma se si sono superati i 50Kg residui a giugno… E dal lato italiano? Abbiamo, o meglio, avevamo la cannabis FM2. “Avevamo” come da dichiarazione del ministro della Salute che a giugno 2017 rispondeva ad una interrogazione parlamentare affermando che erano disponibili 25Kg di FM2.
Vero, solo che ad agosto questi 25Kg erano già quasi esauriti tanto che lo Stabilimento Chimico Farmaceutico ha dovuto attuare la “politica olandese”, ossia ridurre le forniture a chi ne faceva richiesta (es. 200g al posto di 1 kg). Nel mese di settembre la fornitura è terminata, in attesa del nuovo raccolto di ottobre in cui le consegne riprenderanno, ma, come è facile intuire, non saranno sufficienti (allo stato attuale della domanda). Le soluzioni realmente disponibili (al di la di autoproduzione, stato di emergenza, tutto naufragato in Parlamento) quali sono?
C’è una proposta che dovrebbe arrivare in Senato per permettere la (sola) coltivazione a società esterne, che la rivenderebbe poi allo SCFM per manipolazione, confezionamento, rivendita, ecc… Sembra poi che il ministero della Salute richiederà al Ministero Olandese un incremento della quota di importazione, per l’anno 2018, a 250Kg (!) Lo SCFM ha dichiarato di continuare ad aumentare la produzione. Ci sarà un futuro in cui si saranno “prese le misure”, avremo cannabis medica in abbondanza e stabile, grazie allo SCFM e all’Olanda. Ma ora siamo nel presente, e il presente è questo.