Cannabis in gravidanza
Uno dei maggiori benefici della cannabis nel campo della ginecologia è il suo effetto contro il vomito gestazionale. L’effetto più sorprendente è quello che contrasta l’iperemesi gravidica, una condizione che colpisce solo il 2% delle donne in gravidanza, ma è considerata una patologia ad alto rischio, che può portare anche all’aborto. Attualmente, la terapia convenzionale in Italia, prevede la correzione dell’acidosi e della disidratazione con infusioni endovenose di acqua, glucosio ed elettroliti. Le pazienti colpite da iperemesi gravidica ven- gono ospedalizzate, mantenute a letto e non possono assumere nulla per bocca per 24 ore circa. Se necessario vengono somministrati an- tiemetici e sedativi. A volte, è necessaria una terapia vitaminica sempre somministrata tramite flebo.
È obbligatorio eseguire esami oftalmoscopici ripetuti e, se compare una retinite emorragica, la gravidanza va subito interrotta. L’interruzione della gravidanza deve essere presa in considerazione anche se non si sviluppa la retinite, nei rari casi che non rispondono alla terapia (con evidente e continua perdita di peso, ittero o aumento della frequenza cardiaca). Dove la terapia con i cannabinoidi è una realtà, la marijuana sembra avere risultati migliori del trattamento farmacologico ufficialmente riconosciuto dal Ministero della Salute italiano. Molti sono i riferimenti presenti in letteratura sui benefici ottenuti usando terapie a base di cannabis per alleviare i disturbi della gravidanza.
Oltre a tali testimonianze, scritte nei secoli precedenti da medici di tutto il mondo, dobbiamo anche evidenziare ricerche più recenti, come quella eseguita dalla dottoressa Melanie Dreher in Giamaica, sul consumo di cannabis durante la gravidanza e le sue sorprendenti conclusioni: sembra proprio che il consumo di “ganja giamaicana”, per compensare i disagi connessi con la gravidanza, comporti molti vantaggi e nessun effetto collaterale.
Secondo quanto dichiarato dai medici della clinica dell’ospedale di Barcellona, la nausea e il vomito sono condizioni cliniche molto comuni in gravidanza, e colpiscono il 75-80% delle future mamme. Accade comunque che, questa normale condizione clinica, degeneri in iperemesi gravidica. Le cause di questa malattia sono attualmente sconosciute, anche se ci sono diverse ipotesi, come alti livelli di estrogeni o massa placentare, o addirittura fattori genetici.
I farmaci convenzionalmente prescritti in Spagna per questi casi non hanno apparentemente alcun effetto collaterale. Uno è il Cariban la cui composizione è doxylamine e piridossina (vitamina B6).
Lungi dal voler essere allarmista, sembra che i neonati di madri che hanno assunto questo farmaco non abbiano avuto problemi. Ma gli effetti collaterali sono visibili sulle madri stesse e non sempre si riesce ad ottenere i risultati desiderati, quindi bisogna intervenire aggiungendo altri farmaci come dimenidrinato (Dramamine) e/o metoclopramide (Reglan), con diverse controindicazioni. La cannabis, già dalla prima somministrazione, attutisce inequivocabilmente i conati di vomito ed apre l’appetito alle gestanti colpite da iperemesi gravidica, senza effetto collaterale attualmente provato.
Fonte: semillasmarihuanaweb.com