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Cannabis globale: un mercato da 55 miliardi di dollari nei prossimi 3 anni

Le nuove previsioni di Prohibition Partners tra sforzi di legalizzazione e ostacoli normativi, a partire dall’enorme potenziale inespresso

Cannabis globale: un mercato da 55 miliardi di dollari nei prossimi 3 anniUna crescita senza precedenti. Il mercato globale della cannabis potrebbe valere circa 55,3 miliardi di dollari entro il 2028, con un’espansione significativa del settore medico, ricreativo e del CBD. 

A confermarlo sono i dati dell’ultima edizione del Global Cannabis Report di Prohibition Partners, che rivelano uno scenario complesso in cui progressi e battute d’arresto si incastrano come tasselli di un mosaico irregolare.

Perché se da un lato troviamo gli sforzi di legalizzazione e la domanda in crescita dei consumatori, dall’altro il settore verde sta affrontando degli ostacoli normativi che ne rimandano la possibile crescita esplosiva. Ma scendiamo più nel dettaglio. 

DALLA SFERA RICREATIVA A QUELLA MEDICA

Da 27,3 miliardi di dollari nel 2024 a 41,3 miliardi di dollari nel 2028: la crescita galoppante del mercato della cannabis per uso adulto è guidata dagli Stati Uniti, che si confermano anche quest’anno come l’attore dominante. 

In particolare, con 24 stati che per ora hanno legalizzato anche il canale ricreativo, le vendite negli Stati Uniti dovrebbero passare da 22,5 miliardi di dollari nel 2024 a circa 34 miliardi di dollari entro il 2028. 

Anche il Canada, con i suoi quasi 4mila punti vendita e coltivatori autorizzati in tutto il Paese, continua imperterrito sulla sua strada e garantisce un flusso di entrate costanti. 

Buone notizie anche per il settore terapeutico, il cui valore globale passerà da 11,4 miliardi di dollari nel 2024 a 14 miliardi di dollari nel 2028. Ma con dei passaggi di scettro che riflettono un panorama normativo in costante evoluzione. 

Infatti, se sono gli Usa a dominare attualmente il mercato, la loro quota dovrebbe scendere dall’84% nel 2024 al 70% nel 2028. I motivi principali? Europa e Oceania, che stanno guadagnando velocemente terreno. 

In particolare, avendo facilitato l’accesso alle cure ai pazienti, il settore tedesco della cannabis medica potrebbe toccare gli 1,2 miliardi di dollari entro il 2028. Affiancato dal Regno Unito, che passerà dai 255 milioni nel 2024 a quasi 570 milioni di dollari nel 2028. 

In raddoppio anche il mercato di Australia e Nuova Zelanda, che combinato potrebbe lievitare da 646 milioni nel 2024 a quota 1,3 miliardi di dollari nel 2028.

Cresce ad un ritmo più stabile invece il mercato globale del CBD, da un valore di 6,04 miliardi nel 2024 a 6,06 miliardi di dollari nel 2028. Con gli Stati Uniti che rappresentano il 60% delle vendite totali. 

LEGALIZZAZIONE TRA PROMESSE E REALTÀ

Sforzi di legalizzazione, crescente accettazione da parte dei consumatori, riconoscimento dei benefici terapeutici ed evoluzione degli scenari normativi: sono questi i fattori principali che stanno trainando il mercato globale della cannabis verso l’Olimpo economico. Ma il cammino è tortuoso. 

Cannabis globale: un mercato da 55 miliardi di dollari nei prossimi 3 anniInfatti, se da un lato Paesi come la Germania, la Svizzera e la Thailandia hanno implementato nel 2024 qualche forma di regolamentazione, dall’altro la crescita è frenata da ostacoli normativi e ideologici.  

Il caso più eclatante è la nostra cara Italia, che sta discutendo la possibile approvazione di un disegno di legge (DDL Sicurezza) che con un colpo di coda potrebbe spazzare il sogno e gli investimenti di oltre 11 mila lavoratori. 

GERMANIA TRA LEGALIZZAZIONE E CAMBIO DI GOVERNO

Tornando alla Germania invece, se la storica legalizzazione dello scorso aprile ha favorito la crescita esponenziale della domanda di cannabis terapeutica, avendo facilitato il processo di prescrizione e consentito le prescrizioni elettroniche, il secondo pilastro, che prevedeva un mercato regolamentato e punti vendita autorizzati in tutto il Paese, molto probabilmente non vedrà mai la luce. 

Il motivo principale sono i partiti politici conservatori, che in vista delle prossime elezioni stanno guadagnando sempre più consensi e minacciano addirittura di invertire gli sforzi di legalizzazione

Anche se di recente il governo tedesco ha ufficializzato il lancio di progetti pilota, simili a quelli della vicina Svizzera, che vogliono studiare gli effetti della regolamentazione completa sulla popolazione.  

AMAERICA LATINA TRA INCERTEZZE E OPPORTUNITÀ

A sorpresa di tutti, durante la campagna elettorale del 2024, il neo Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha mostrato supporto per la cannabis, considerando il miglioramento delle condizioni per le imprese di settore e suggerendo la possibilità di ridurre gli oneri regolatori.

Delle iniziative che, combinate alla possibile riclassificazione della cannabis nella Tabella III come sostanza a basso rischio, spianerebbero la strada al settore, che potrebbe fare passi da gigante. 

Allo stesso tempo, anche il mercato canadese sta mostrando segnali di ripresa, con l’aumento delle esportazioni di cannabis per uso medico ed il rialzo delle vendite. Tuttavia, il settore si trova a fronteggiare uno squilibrio tra domanda e offerta. Con il mercato illecito che ne minaccia la floridezza per via dei prezzi troppo bassi e competitivi. 

Anche l’America Latina si divide tra sfide e opportunità. Con il Brasile e la Colombia che ne guidano la crescita. In particolare, il primo vanta il mercato più grande dell’emisfero meridionale, con un numero di consumatori sempre più elevato, e il secondo ha fatto del settore verde il motore economico del Paese.

IL MERCATO PUÒ FIORIRE ANCHE IN AFRICA?

Con la Corte costituzionale che ha depenalizzato il consumo di cannabis nel 2018, il Sudafrica è il paese più verde del continente. E sta assistendo ad una crescita progressiva nella produzione di cannabis per uso medico destinata all’esportazione. 

Segue il Marocco, considerato il più grande produttore di resina al mondo e la principale fonte di cannabis illegale in molti paesi dell’Europa occidentale, che nel 2021 ha approvato una legge che regola l’uso della cannabis per fini medici e industriali. L’obiettivo? Integrare nell’economia legale le migliaia di famiglie che dipendono da questa coltura.

Ma le cose non sono andate come previsto. Infatti, la mancanza di impianti e infrastrutture adeguate per la trasformazione della cannabis in prodotti legali, ha limitato drasticamente le opportunità di mercato per gli agricoltori, che per evitare il baratro economico hanno richiesto a gran voce la legalizzazione completa

LA THAILANDIA GUIDA IL BUSINESS IN ASIA

Dopo aver legalizzato la cannabis per uso medico nel 2019, la Thailandia si è lanciata in un’escalation di decisioni che hanno promosso il mercato verde nel Paese, che però rischiava di schiantarsi rovinosamente in una proposta che voleva rendere nuovamente illegale la sostanza. 

Per fortuna, il governo ha annunciato di recente non solo di essere tornato sui suoi passi, ma di voler regolamentare l’intero settore ricreativo con apposite licenze per la produzione, la vendita e il consumo.

Anche se la cannabis resta illegale sia per uso medico e ricreativo, la Cina rimane il più grande coltivatore di canapa a livello globale, rappresentando quasi il 50% della produzione mondiale. Puntando a produrre per il 2030 fino a 2 milioni di tonnellate di fibre tessili.

Il Giappone, infine, come annunciato dal governo lo scorso 30 maggio, è pronto ad accogliere i commenti pubblici riguardanti la legge di riforma della cannabis, che sarà alla base della futura industria verde del Paese.

L’obiettivo? Modificare la legge sul controllo della cannabis del Paese, vecchia di 75 anni, e da un lato revocare il divieto imposto sui prodotti farmaceutici a base di cannabinoidi, permettendone la somministrazione, e dall’altro regolamentare il CBD negli alimenti.

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