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La profonda connessione tra cannabis e sogni

Attività oniriche più intense o flebili esperienze notturne dettate da un sonno più profondo. Scopriamo il legame che unisce cannabis e sogni

Sogni e cannabis

Capace di conciliare il sonno, la cannabis accompagna molti consumatori sotto le lenzuola. Chi soffre d’insonnia o fatica ad addormentarsi lo sa e trae grande giovamento da questo rituale. Pochi sbuffi prima di coricarsi sono sufficienti per rilassarsi e prepararsi a dormire. Ma qual è la connessione tra cannabis e sogni?

Da chi racconta esperienze più vivide a chi confessa di farne decisamente meno a chi, invece, appena prende una pausa dall’erba torna improvvisamente a sognare. Un rapporto indissolubile che lega una pianta sacra e una dimensione che, per quanto misteriosa e ancora sconosciuta, è fondamentale per la nostra saluta.

CONOSCERE L’ATTIVITÀ ONIRICA

Anzitutto, prima di addentrarci in questo mondo, è importare ricordare come funziona il sonno e quali sono le fasi che lo compongono.

Un ciclo di sonno completo è caratterizzato dalla progressione di quattro fasi principali che si susseguono svariate volte durante la notte. In particolare, ogni ciclo è composto da una fase REM (rapid eye movement) e una fase NREM (non-rapid.eye movement), o non REM, che a sua volta si divide in tre stadi:

  • N1: in questa fase di transizione, caratterizzata da movimenti oculari lenti, quasi impercettibili, passiamo dalla veglia al sonno;
  • N2: in questa fase di sonno leggero, la frequenza cardiaca rallenta e la temperatura corporea diminuisce. In questo modo il corpo si prepara ad entrare nell’ultimo stato, il sonno profondo;
  • N3: detta anche sonno a onde lente, questa fase del sonno profondo è la più rivitalizzante a livello fisico e mentale. Svegliarsi improvvisamente in questo stadio, infatti, può portare confusione e disorientamento.

Noi essere umani possiamo sognare in ogni fase. Tuttavia, secondo alcune statistiche, l’80% dei sogni si sviluppano durante la fase REM, che solitamente si verifica circa 90 minuti dopo l’inizio del sonno.

Durante questa fase, contraddistinta da un’intensa attività celebrale, gli occhi si muovono rapidamente in diverse direzioni. Il soggetto sta sognando. Simultaneamente una paralisi colpisce la maggior parte dei muscoli volontari. Capace di unire un forte stato di eccitazione cerebrale e di immobilità muscolare, la fase REM è anche conosciuta come sonno paradosso.

PERCHÉ SOGNARE È COSÌ IMPORTANTE?

Oggetto di studi approfonditi, tesi e indagini scientifiche, anche dei maggiori studiosi della psicologia umana, tra cui Sigmund Freud, i sogni rappresentano un aspetto affascinante quanto enigmatico della psiche dell’uomo. Ma una cosa è certa. I sogni sono importanti per la nostra salute, quanto un riposo lungo e ininterrotto.

Matthew Walker, professore di psicologia e neuroscienze alla University of California, nonché direttore del Center for Human Sleep Science dell’ateneo, paragona il sogno ad una terapia notturna.

“Si dice che il tempo guarisce tutte le ferite, ma la mia ricerca suggerisce che il tempo trascorso nel sonno dei sogni è quello che guarisce. Il sogno nel sonno REM sembra attenuare il dolore di episodi emotivi difficili, persino traumatici, vissuti durante il giorno, offrendo una risoluzione emotiva al risveglio del mattino successivo.”

Il sonno REM è una fase estremamente delicata, in cui il nostro cervello è privo della noradrenalina, la molecola che genera ansia, e allo stesso tempo le strutture cerebrali legate alle emozioni e alla memoria si riattivano. Per tali motivi, il Professor Walker dichiara che in questo stadio “riusciamo a rielaborare i ricordi sconvolgenti in un ambiente più sicuro e tranquillo”.

CANNABIS E SOGNI: COME LA CANNABIS LI INFLUENZA

Gran parte delle persone che assumono regolarmente cannabis confermano di sognare di meno o affatto. Poi, appena si interrompe il consumo, i sogni si ripresentavo, vividi, intensi ed anche con una certa violenza.  La causa scatenante è il THC, la componente psicoattiva della cannabis, che può inibire il sonno REM.

Uno studio condotto nel 2008 e pubblicato sulla rivista Sleep ha osservato che chi consuma assiduamente cannabis trascorre meno tempo in fase REM rispetto a chi non ne fa uso. Di conseguenza, visto che quasi tutti i sogni nascono in questo stadio, è probabile che assumendo cannabis la fase REM si accorci e i sogni diminuiscano.

PERCHÉ QUANDO SMETTO CON L’ERBA I SOGNI RITORNANO?

Dal neurologo olandese e studioso del sonno Hans Hamburger: “Prendendo una sostanza che inibisce un fenomeno inevitabile per un po’ di tempo, esso ritornerà con più forza in assenza della sostanza scatenante”.

Ecco svelato il mistero. Quando stoppiamo un consumo regolare di cannabis, che come abbiamo visto è associato a una riduzione della fase REM del sonno, potremmo sperimentare il rimbalzo REM, un meccanismo adottato dall’organismo per recuperare il sonno REM perso, caratterizzato da tanti sogni spesso inquieti.

LA CANNABIS INDUCE SOGNI LUCIDI?

Nel sogno lucido il sognatore si accorge che sta sognando. Questa consapevolezza permette al soggetto che sogna di acquisire un certo potere e controllo sulla narrazione, sui personaggi, sull’ambiente e persino sugli avvenimenti.

Sebbene non ci siano studi dedicati che provino la capacità della cannabis di sviluppare sogni lucidi, il rimbalzo REM dettato dall’astinenza di marijuana potrebbe indurre esperienza oniriche inusuali.

A confermare tale teoria è uno studio del 2011 condotto su 49 consumatori assidui. Per due settimane i soggetti hanno cessato il consumo di cannabis e tale astensione ha evidenziato il continuo ripetersi di “incubi e/o sogni strani“. Ciò nonostante, non ci sono ricerche approfondite che confermano o smentiscano tale teoria.

CBD E SOGNI: COME AGISCE IL CANNABIDIOLO

Noto per le sue proprietà terapeutiche, il CBD è un cannabinoide presente in grandi quantità nella pianta di cannabis e che, a differenza del THC, non ha effetti droganti. Ampiamente utilizzato da chi soffre di insonnia, il cannabidiolo migliora la qualità del sonno e diminuisce il tempo necessario per addormentarsi, garantendo un riposo più profondo e ristoratore.

Ma c’è una relazione tra CBD e sogni? Benché le ricerche limitate, questa revisione del 2017 ha osservato che il cannabidolo potrebbe trattare il disturbo del comportamento del sonno REM, facendo aumentare o diminuire, in base al dosaggio, la durata della fase REM.

Aneddoticamente, rifacendoci alle testimonianze dei consumatori di CBD, questi confermano che assumendo cannabidiolo sperimentano sogni più vividi e positivi, con un ricordo più nitido delle loro avventure notturne. Ciò nonostante, i dati scientifici raccolti finora non sono sufficienti per determinare con precisione quasi siano gli influssi di questo cannabinoide sull’attività onirica.

GLI EFFETTI DELLA CANNABIS SUL SONNO

Infine, visto che il sistema endocannabinoide, composto da cannabinoidi endogeni, recettori e enzimi, regola durata, profondità e ritmo del sonno, possiamo confermare che la cannabis condiziona il riposo notturno. Le prime analisi confermano che possa facilitare l’addormentamento, donando un sonno più lungo e profondo, ma c’è ancora tanto da scoprire.

TG DV


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