Cannabis e pazienti: stessa storia e un estratto
Come accade da lungo periodo, l’inizio dell’anno è sempre problematico per la dispensazione di cannabis. Ecco l’analisi del dottor Ternelli
Nello scrivere questo articolo, la tentazione di copiare e incollare quello di inizio 2021 è stata forte. Perché ogni volta è la stessa storia. Manca cannabis e lo Stato non fa nulla per risolvere la situazione.
Senza scadere in populismi, la soluzione nel brevissimo termine sarebbe semplicissima: un bando di importazione per almeno 1000 Kg (1 tonnellata). Avremmo risolto la carenza.
Invece che succede a metà dicembre 2021? Che il Ministero della Difesa insieme a quello della Salute, per la situazione di “emergenza” e per velocizzare i tempi, emanano una gara di assegnazione diretta (al posto di un bando) per 210.000 euro, ossia poco meno di 100 Kg di infiorescenze. La rabbia che sale a leggere queste decisioni è giustificata dal fatto che:
- viene definito “di emergenza” per sopperire velocemente alla carenza. Peccato che per il tempismo, le burocrazie, i tempi tecnici, la cannabis sarà disponibile in farmacia per fine marzo 2021 (se tutto andrà bene);
- fine marzo 2021 è stato lo stesso tempo di fornitura della cannabis nel bando precedete del 2019, anche se non era “di emergenza”;
- è talmente di emergenza per la carenza che ne richiedono l’importazione di 100 Kg. Cento chili.
Come dite? Che fine hanno fatto i bandi per la coltivazione di cannabis medica in Italia annunciati lo scorso ottobre? Nulla ancora, sono solo passati 5 mesi da allora.
Come dite? I bandi per i 700 Kg in 2 anni? Nulla ancora, ora c’è la gara di assegnazione di emergenza per ben 100 Kg; una cosa alla volta, suvvia.
CARENZA DI CANNABIS E INTERROGAZIONI
Per dare idea della situazione, in Emilia Romagna è stata presentata una interrogazione sulle segnalazioni di carenza di cannabis medica. Risposta? Non risultano carenze.
Lascio al lettore e ai pazienti le considerazioni.
A livello nazionale, invece, è stata depositata una interrogazione parlamentare sulle dichiarazioni riguardo gli strabilianti 600 Kg/anno prodotti dal Farmaceutico Militare di Firenze, quando i dati ufficiali dicono cose diverse. Risposta: nessuna per ora.
Una novità però c’è nel mondo della cannabis medica galenica: l’estratto di cannabis Farmalabor, ossia un estratto concentrato al 15% di THC, pronto, preparato in Spagna; il farmacista galenista deve diluire questo estratto per ottenere gli oli di cannabis medicinale come Bedrocan/Pedanios o, aggiungendo cristalli di CBD, al Bediol/FM2.
Può essere una soluzione al problema della carenza? Ni.
È infatti un prodotto che si rivolge solo a coloro che necessitano di olio di cannabis e non di altre forme farmaceutiche. È standardizzato con le stesse varietà e, come sanno i pazienti che hanno sperimentato, a parità di THC una varietà può essere efficace o meno a seconda della risposta individuale.
Il vero limite è il prezzo: mentre il prezzo di un olio simile al Bediol/FM2 è accessibile (sotto i 100€), un olio analogo all’olio di Bedrocan/Pedanios 22 ha un costo quasi doppio rispetto a quello attualmente preparato in farmacia, oltre a non essere ancora rimborsato dal SSR (eccezione per la Sicilia).
È ancora presto per dire se l’introduzione di un olio semi industriale porterà benefici tangibili al mondo cannabis medica galenica; certo è che il cambiamento (da questo punto di vista) è iniziato.