Cannabis e pazienti: disobbedire per far capire
Pubblichiamo qui di seguito un articolo a firma di Cannabis Cura Sicilia Social Club per aggiornarvi sulla disobbedienza civile che hanno lanciato in quanto pazienti stanchi di non poter aver accesso alla cannabis medica.
Si è conclusa nei giorni scorsi la Fiera “Canapa Mundi” di Roma, molte le presenze e le buone notizie, nonostante il panico da virus.
Durante la terza giornata della fiera si è svolta una conferenza dedicata alla Disobbedienza Civile, dove sono state elencate e spiegate le maggiori iniziative in Italia a tema Disobbedienza, come già era accaduto nel corso del convegno sulla cannabis terapeutica, “Quando la legge genera il problema” organizzato da Florinda Vitale di Cannabis Cura Sicilia e patrocinato dal comune di Siracusa, dalla Regione Sicilia e dall’ESA, l’Ente Sviluppo Agricolo Siciliano, al quale partecipato svariate associazioni di pazienti e associazioni medico-scientifiche tra cui la Luca Coscioni e Cannabiscienza, la seedbank Dinafem, nostro sponsor da anni, e anche esponenti delle forze dell’ordine che erano state preventivamente invitate.
Spicca su tutte la Disobbedienza firmata da Cannabis Cura Sicilia
Tutto è partito da Alessandro Raudino e Florinda Vitale, rispettivamente Presidente e Vice-Presidente dell’associazione, che da novembre hanno iniziato la disobbedienza civile seminando tante piante quanti sono i malati che aderiscono al manifesto dell’associazione: ora la disobbedienza va avanti e le piantine continuano a crescere.
Alessandro, malato di Sclerosi Multipla, dopo aver utilizzato le cure classiche ed aver constato sulla propria pelle il grande quantitativo di controindicazioni unito all’inefficacia della cura decide di iniziare a curarsi con la cannabis, cosa che lo ha portato in questi sette anni di lotta a dei risultati che hanno dello strabiliante: la spasticità di Alessandro è passata da 2.4 a 0, ha ricominciato a lavorare e a condurre una vita normale, tenendo a bada la sua patologia. Alessandro ora sta bene.
Ma purtroppo lo stato non garantisce il diritto alle cure, solo in alcune Regioni i medicinali a base di cannabinoidi sono rimborsabili dal Servizio Sanitario Regionale, e in tutte le altre l’unica alternativa è pagare a peso d’oro questi farmaci (sempre se disponibili) o rivolgersi al mercato nero. E’ particolarmente degradante pensare ad un malato costretto a rifornirsi dalla mafia per curarsi. Alessandro decide di voler Disobbedire per fare capire, Disobbedire per Aiutarsi e Aiutare Altri malati come lui ad ottenere le CURE che spettano loro.
“E’ fondamentale che tutto il mondo cannabico ci sostenga in questa battaglia, bisogna che tutte le associazioni e tutti i privati che credono in questa battaglia si applichino in sostegno di Cannabis Cura Sicilia sostenendo la disobbedienza di Alessandro, anche le persone non affette da nessuna patologia possono firmare la disobbedienza devolvendo i frutti della piantina ad un malato in Italia. Alessandro, seguendo l’Articolo 32 della Costituzione che garantisce il diritto alle cure, manda avanti una battaglia ideologica e pragmatica. L’obbiettivo è superare il pregiudizio legato ad una pianta, e garantire a tutte le persone che ne hanno bisogno il diritto di poterla utilizzare. E’ un farmaco, non una droga, anche se la lingua ci insegna che le due cose sono molto più vicine di quello che comunemente si crede, infatti il termine “pharmakon” (φάρμακον) significa pianta curativa, veleno o droga.
Abbattere il pregiudizio mandando avanti una disobbedienza civile per liberare finalmente del tutto la cannabis terapeutica in Italia, tramite un sistema di coordinazione tra le associazioni, i medici, i pazienti, e soprattutto la consulenza di legali che sposando le idee di liberalizzazione offrendo il loro supporto a tutti quelli che decideranno di mettere la propria faccia a sostegno della battaglia di Alessandro e Florinda”, è il messaggio.
E’ stato inoltre presentato il progetto CannabiService -Info Point, da un idea di Marta Lipsia. Il servizio autogestito Cannabiservice si propone di collaborare per divulgare il modello di disobbedienza collettiva del Cannabis Cura Sicilia Social Club, insieme al Cartello Pazienti Uniti tramite azioni mirate che puntano alla consapevolezza, l’assistenza e l’autonomia del paziente cannabico.
Le associazioni aderenti oggi al Cartello Pazienti Uniti & Cannabiservice rivendicano i diritti del paziente, supportando la cannabis prescrivibile in farmacia, dando voce alle problematiche connesse alla sua scelta terapeutica davanti le istituzioni.
I Cannabiservice Info Point saranno strumento di coordinamento per i pazienti dalle sedi raccogliendo adesioni e dati statistici, diffondendo informazioni provenienti dal Cartello Pazienti Uniti.
Il Cannabiservise è un network di Info Point della Federazione Unione Canapa, dedicato a coloro che vogliono perseguire un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale con Cannabis, alla quale possono aderire le Associazioni del Cartello Pazienti Uniti, rettificando di riflesso i pazienti aderenti al progetto Cannabiservice. Si avrà un unico registro Pazienti del Cartello Pazienti Uniti, allargando il bacino di utenza al massimo, tenuto dalla Federazione UniCa.
In conclusione della conferenza ha parlato l’avvocato Libutti, che con grande conoscenza della materia ha illustrato le possibilità che si aprono davanti a questa disobbedienza. I Relatori sono stati (in ordine di presenza): Marta Lispi nel ruolo di moderatrice, Davide Giusto Guidi, filosofo, Alessandro Raudino come presidente Cannabis Cura Sicilia Social Club, Carlo Monaco per il Canapa Caffè, il dottor Giancarlo Barbini, Luigi Antonucci di Cannabiservice e l’avvocato Giuseppe Libutti.
SCARICA QUI IL MODULO PER SOSTENERE LA DISOBBEDIENZA DEI PAZIENTI!
Cannabis Cura Sicilia Social Club