La cannabis in Corea del Nord è davvero legale?
Mito o realtà? La cannabis apparsa nelle testimonianze di chi visita il Paese potrebbe rivelarsi non altro che canapa industriale
Dal prossimo dicembre, dopo le chiusure forzate del covid, sarà di nuovo possibile viaggiare in Corea del Nord, considerato il Paese più chiuso al mondo per le sue restrizioni al limite dell’inverosimile.
Ad esempio, sono vietati i jeans perché “troppo occidentali”, i tagli di capelli devono essere rigorosamente approvati dal governo e leggere la Bibbia può trasformarsi in un biglietto di sola andata per un campo di lavoro. In quanto vige l’ateismo di Stato.
Paradossalmente però, stando alle testimonianze di diversi turisti, sembra che sia possibile consumare della cannabis nel Paese. Ma è davvero così?
CANNABIS LEGALE IN COREA DEL NORD TRA MITI E REALTÀ
Sono anni che su internet e sui social vengono diffusi articoli e notizie che ritraggono la Corea del Nord come “un paradiso per i consumatori” di marijuana. È impossibile però, vista la chiusura dello Stato sulle questioni interne, confermare o sfatare queste voci.
Voci sparse per la prima volta nel 2010 da un ONG americana: Open Radio North Korea, che aveva riferito che il Paese stava adottando un approccio più rilassato verso cannabis e oppio.
E ancora, agli inizi del 2013, un articolo pubblicato su Vice dichiara: «la Corea del Nord, la nazione più chiusa, conservatrice e autoritaria del mondo, è anche un paradiso per fumatori d’erba».
Più tardi, sempre nello stesso anno, il travel blogger Darmon Richter aveva raccontato la sua esperienza nella Zona Economica Speciale della città di Rason, dov’era possibile acquistare della cannabis da una bancarella.
«Passando davanti ai venditori di tabacco, abbiamo notato un’altra bancarella, sulla quale era ammucchiata del materiale vegetale verde. Si è rivelato esattamente ciò che avevamo inizialmente sospettato: cannabis essiccata», spiega Ritcher.
Molto probabilmente però, queste informazioni si limitano a semplici rumors. La cannabis infatti, appare nel codice penale del Paese come una sostanza controllata.
A confermarlo è il diplomatico dell’ambasciata svedese Torkel Stiernlof, che da intermediario cura le relazioni della Corea del Nord con gli Stati Uniti. Ambasciatore che senza dubbi ha escluso la legalità della marijuana.
La possibile verità infatti, è che la cannabis presente in alcuni mercati locali sia della canapa industriale a basso THC, coltivata da anni nello Stato e venduta come alternativa economica al tabacco.
