Cannabis per il cancro, nuovo studio: migliora la funzione cognitiva
Impiegata per lenire i sintomi del cancro, una ricerca ha evidenziato che la cannabis porta miglioramenti cognitivi nei pazienti oncologici
Oltre a un sonno migliore e una riduzione del dolore, i pazienti oncologici che utilizzano cannabis per trattare i sintomi del cancro godono anche di maggiore chiarezza mentale. È quanto confermato da un nuovo studio scientifico guidato dai ricercatori dell’Università del Colorado Boulder.
Pubblicato sulla rivista Exploration in Medicine e condotto in collaborazione con gli oncologi del CU Anschutz Medical Campus, la ricerca ha osservato 25 malati di cancro che hanno assunto cannabis per due settimane.
Ed essendo la cannabis legale nella maggior parte degli stati americani, lo studio ha preferito valutare come la cannabis acquistata nei dispensari, piuttosto che quella garantita dal governo, influisca sui sintomi del cancro o sugli effetti collaterali della chemioterapia.
“Quando provi molto dolore, è difficile pensare – ha riferito Angela Bryan, professoressa di psicologia e neuroscienze alla CU Boulder e sopravvissuta al cancro – Abbiamo scoperto che quando i livelli di dolore dei pazienti diminuivano dopo aver usato cannabis per un po’ la loro cognizione migliorava”.
CANCRO: LA CANNABIS RIDUCE IL DOLORE E MIGLIORA LA FUNZIONA COGNITIVA
Sebbene alcune forme e dosaggi di cannabis impiegata per lenire il dolore possono compromettere il pensiero a breve termine, ce ne sono altri che potrebbero invece ridurre il dolore e al contempo migliorare la cognizione a lungo termine.
Questa è la possibilità a cui i ricercatori sono arrivati dopo aver confrontato i livelli di dolore, i modelli di sonno e la cognizione presi all’inizio della sperimentazione, a due settimane dall’uso costante di cannabis sotto forma di edibili.
“Pensavamo di poter vedere alcuni problemi con la funzione cognitiva – ha dichiarato Bryan,
sottolineando che sia la cannabis che la chemioterapia sono state associate a un pensiero alterato – Ma le persone in realtà si sentivano come se stessero pensando in modo più chiaro“. I pazienti infatti hanno riscontrato miglioramenti nel dolore, nella qualità del sonno, ma anche nella funzione cognitiva, compresi i tempi di reazione.
Da quanto riportato, più il dolore diminuiva più la cognizione dei pazienti migliorava. Le persone che invece hanno ingerito più CBD: cannabinoide anch’esso studiato come potenziale coadiuvante per il cancro, hanno notato maggiori miglioramenti nella qualità del sonno e nell’intensità del dolore.