Cannabis e autoproduzione: le scuse sono finite!
La votazione alla Camera dovrebbe iniziare il 12 o 13 luglio: facciamo sentire la nostra voce ai nostri cari parlamentari: è il momento di vedere chi fa sul serio
La legge per l’autoproduzione di cannabis, che consentirebbe di coltivare 4 piante per uso personale, sta entrando nel vivo alla Camera con l’inizio delle votazioni previsto per il 12 o il 13 luglio.
Ed è giunto il momento di ricordare ai nostri parlamentari di assumersi le proprie responsabilità, perché ora si tratta solo di volontà politica, tanto più dopo che il governo stesso si è esposto mettendo nero su bianco il fatto di essere favorevole sia all’autoproduzione che alla depenalizzazione della cannabis.
AUTOPRODUZIONE DI CANNABIS: È IL MOMENTO DELLA VERITÀ
Dopo anni di chiacchiere, fake news, rimpalli di responsabilità, ritornelli stantii come quello che vorrebbe che la cannabis non fosse una priorità, quando poi alla raccolta firme per il referendum hanno aderito oltre 630mila persone in meno di une mese, siamo al momento della verità: i parlamentari dovranno votare e vedremo finalmente chi fino ad oggi si è esposto perché nella causa ci crede, e chi l’ha fatto solo per il proprio tornaconto elettorale.
In particolare ci riferiamo a PD e M5S, i due partiti che sulla carta sono sempre favorevoli alle iniziative pro-cannabis, ma che, quando si tratta di arrivare al dunque, latitano. Sia Conte che diversi esponenti del PD, durante la campagna referendaria, avevano detto che preferivano non esprimersi perché la loro posizione sulla cannabis era contenuta nella proposta di legge che ora si andrà a votare. Vedremo nel concreto se si è trattato di slogan o se era la verità.
“Stiamo lanciando l’ennesimo appello al Parlamento”, sottolinea Antonella Soldo, coordinatrice di Meglio Legale, “perché se anche il governo dice che bisogna cambiare il modello repressivo in un modello di governo e regolazione sociale, davvero non ci sono più scuse. Nella prima seduta abbiamo sentito diverse fake news, ora è il momento di affrontare le paure e le perplessità legittime, ma anche tanta strumentalizzazione”.
Posizione simile a quella di Riccardo Magi, presidente di Più Europa. “Ora le destre non hanno più scuse, il Parlamento può e deve affrontare il tema e votare. La votazione in Aula partirà nei prossimi giorni, è il momento della verità. Gli elettori potranno finalmente capire chi usa questo tema per propaganda e chi lotta sul serio per cambiare le cose”.