La cannabis aumenta il piacere nell’ascoltare la musica
Uno studio scientifico certifica quello che milioni di fumatori sapevano già: la cannabis permette un'esperienza più immersiva nell'ascoltare musica
La cannabis può rendere l’esperienza di ascoltare musica più piacevole e immersiva, o meglio, per usare le parole dei ricercatori: «L’impatto della cannabis può complessivamente migliorare l’esperienza uditiva».
Per arrivare a questa conclusione un gruppo di ricercatori canadesi della Toronto Metropolitan University ha reclutato, anche tramite l’università, un totale di 104 persone che hanno compilato un questionario online, 15 delle quali sono state intervistate ulteriormente in chiamate individuali Zoom della durata di un’ora.
Nello studio, attualmente in fase di pre-stampa, i partecipanti hanno mostrato «livelli significativamente più alti di assorbimento della musica rispetto a quando erano sobri».
Nella nuova ricerca, diffusa dalla testata Marijuana Moment, il 50% dei partecipanti ha riferito una migliore sensibilità uditiva dopo aver usato cannabis rispetto a quando erano sobri, mentre il 18% ha riferito una peggiore sensibilità uditiva e il 32% non ha segnalato alcuna differenza. Altra considerazione: il 60% dei partecipanti ha affermato di ritenere che la cannabis influisse in generale sul loro udito.
Ascoltare musica è stata anche l’attività più comune che le persone hanno affermato di fare dopo l’uso di cannabis con una percentuale del 45%, rispetto a video (38%), podcast (9%), silenzio (4%), segmenti radiofonici (2%) o altre attività (2%).
COME CAMBIA L’ASCOLTO DELLA MUSICA CON L’USO DI CANNABIS
Gran parte del documento di 36 pagine, come riporta Marijuana Moment, è costituito da risposte qualitative ed estratti di interviste con i 15 partecipanti, che «hanno segnalato cambiamenti nell’elaborazione cognitiva, notando alterazioni nell’attenzione, nell’assorbimento, nell’interpretazione dei testi, nella memoria e nell’analisi critica», hanno scritto gli autori, segnalando «sensazioni di assorbimento o immersione nella musica che si intensificavano». Altri ancora hanno detto di sentirsi più capaci di fare associazioni o connessioni, o di riuscire a concentrarsi maggiormente sui testi o sulle melodie.
Secondo gli autori le riflessioni rientravano in quattro temi principali: «(1) Processi cognitivi alterati e reinterpretazioni, (2) Effetti percettivi uditivi da nuove sensazioni a sovraccarico sensoriale, (3) Apertura emotiva, sensibilità e regolazione e (4) Incarnazione, immersione e dissociazione extracorporea», portandoli a scrivere che: «Questi temi hanno evidenziato collettivamente un miglioramento generale e un apprezzamento per la musica», hanno spiegato, «così come una maggiore ricompensa musicale, come una migliore percezione ritmica e l’inclinazione a rispondere fisicamente ai ritmi».
Per concludere Il nuovo studio afferma che i suoi risultati sono in linea con quelli risalenti a decenni fa, citando ricerche precedenti risalenti al 1971. Ma hanno affermato che il loro lavoro ha rappresentato «il primo esame retrospettivo con metodi misti dell’influenza della cannabis sull’udito e sulla musica» e fornisce «nuove intuizioni che evidenziano i numerosi e significativi impatti che la cannabis conferisce alle esperienze uditive degli utilizzatori di cannabis ricreativa».