Cannabis, arrestato un malato terminale di cancro a Treviso
Un uomo di 55 anni, malato di cancro in stadio terminale, consumatore di cannabis per alleviare i dolori provocati dalla malattia e dalla chemioterapia, è stato arrestato e portato al carcere Santa Bona di Treviso. In casa gli sono stati trovati oltre due chili di cannabis, ma nessuna prova di spaccio, anche perché risulta difficile pensare ad un’attività di spaccio da parte di un malato terminale bisognoso di aiuto anche solo per mangiare.
Il suo avvocato, Antonio Alexandre, ha subito richiesto ed ottenuto la concessione dei domiciliari. Ieri si è tenuto l’interrogatorio davanti al giudice delle indagini preliminari Giorgio Casciarri: il 55enne ha spiegato di utilizzare la marijuana per alleviare i dolori legati alla malattia e gli effetti della chemioterapia.
Secondo quando raccontato dall’avvocato, l’uomo (del quale, giustamente, non sono state rese note le generalità) ha spiegato al Gip che per i pazienti italiani spesso e volentieri le procedure per ottenere farmaci cannabinoidi sono macchinose, costose e lunghissime, e per questo aveva preferito arrangiarsi procurandosi una scorta al mercato nero.
L’uomo sarebbe malato di cancro da oltre due anni, una malattia diagnosticatagli in fase già avanzata e incurabile. Ormai si trova in fase terminale e riesce ad espletare le necessità quotidiane solo con il costante aiuto della compagna. La cannabis, che assume prevalentemente attraverso tisane, serve almeno a fargli avvertire di meno i dolori.