Cannabis a 9 euro: chi ci guadagna?
L’ultima atto nella storia della cannabis terapeutica italiana è sempre a firma del ministero della Salute che, con il Decreto del 23 Marzo 2017 pubblicato in G.U. 127 del 3 giugno 2017, ha imposto ai farmacisti di vendere la cannabis terapeutica a 9 euro al grammo, vale a dire a 8,18 euro + IVA 10% (in base alla Tariffa Nazionale dei Medicamenti, TNM) indipendentemente, si badi bene, dal prezzo di acquisto da parte del farmacista. A tale prezzo, vanno sommati gli onorari previsti dalla TNM per la lavorazione.
Va subito detto che l’IVA che il Farmacista paga quando acquista la cannabis (materia prima) è del 22%, mentre nella preparazione galenica finita (farmaco) è del 10%, ergo c’è una ulteriore “perdita” per il farmacista.
Si legga la seguente tabella esplicativa:
Cosa emerge?
1. Che indipendentemente dal prezzo di acquisto delle varietà Olandesi (sono riportati 3 diversi acquisti da 3 differenti fornitori), il farmacista ci rimette sempre nella vendita della cannabis.
2. Che il ricavo lordo del Farmacista sarebbe di 0,61 €/grammo nel caso di vendita di cannabis italiana. In realtà, ad ogni acquisto di cannabis FM2, il Farmacista paga delle spese fisse di spedizione, circa 20 euro (valore medio). Se il farmacista acquistasse 10/20/30 grammi di cannabis (perché è una piccola farmacia, perché ha poche prescrizioni, ecc…) si troverebbe a pagare (valore medio) 9,39€/grammo e il ricavo lordo diventerebbe negativo: – 0,39/grammo.
In buona sostanza, a chi giova questo prezzo così basso, dati i costi di acquisto?
Ai farmacisti? Ovviamente no.
Ai medici? No, che vedono limitata la loro scelta terapeutica venendo meno la reperibilità di alcune varietà.
Ai pazienti? Certamente no, essendo insostenibile la preparazione galenica nel medio-lungo termine. Questo vuol dire (e alla data del presente articolo si è già verificato) che molte farmacie non saranno in grado di eseguire le preparazioni, ergo diminuirà il numero di farmacie in grado di fornire le terapie con cannabis, ergo i pazienti faranno più fatica ad avere garantito l’accesso al farmaco.
Dovranno perdere tempo, girare, rischiare che la ricetta medica scada (dura solo 30 giorni), rischiare di rimanere senza terapia.
E per trovare la farmacia che ancora prepara o che comunque dispone di scorte di cannabis? Nel 2017 ci sarebbe Internet, certi siti o applicazioni che permettono di conoscere le farmacie galeniche che preparano cannabis, se non fosse che il Ministero li ha multati ritenendo che facessero propaganda pubblicitaria indiretta a sostanze stupefacenti.