Cannabinoidi utili nel trattamento del diabete di tipo 2
Il cannabiniode THCV fa diminuire i livelli di glucosio e può portare altri benefici nei pazienti affetti dal diabete di tipo 2.
È il risultato di una ricerca di scienziati delle Università di Nottingham, Oxford e Westminster pubblicata su Diabetes Care: uno studio randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo. 62 soggetti non insulino-trattati con diabete di tipo 2 hanno ricevuto questi tipi di trattamento: CBD, THCV, rapporto 1:1 di CBD e THCV, 20:1 rapporto di CBD e THCV, o placebo abbinati per 13 settimane.
Nei risultati si può leggere che, rispetto al placebo, il THCV ha diminuito significativamente la glicemia a digiuno e migliorato la funzione delle cellule del pancreas (cellule beta HOMA2) che sono responsabili della produzione di insulina. Ha inoltre migliorato i valori di adiponectina e l’apolipoproteina A. Non c’è stata differenza tra CBD e placebo ed il CBD ed il THCV sono stati ben tollerati.
Gli autori hanno concluso che: «Il THCV potrebbe rappresentare un nuovo agente terapeutico nel controllo glicemico nei soggetti con diabete di tipo 2». Le ricerche degli ultimi anni dimostrano minore incidenza di obesità e diabete fra i consumatori di cannabis e portano serie aspettative nello sviluppo di farmaci cannabinoidi contro le patologie del metabolismo.
Murray Mittleman, dell’unità di ricerca epidemiologica cardiovascolare del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, ha analizzato i dati di circa 5mila pazienti forniti dall’indagine del National Health and Nutrition Examination Survey per analizzare le relazioni fra assunzione di cannabis e i valori di insulina, glicemia, pressione del sangue, colesterolo, massa corporea e circonferenza addominale. Secondo la ricerca pubblicata sull’American Journal of Medicine il campione che faceva uso abituale di cannabis presentava un livello di insulina del 16% inferiore e maggiori livelli di colesterolo buono.