Caneda – Sinatra Mixtape (Recensione)
Una premessa sincera: il rap di Caneda in passato mi aveva entusiasmato poco. In seguito però alla pubblicazione di ben quattro mixtape negli ultimi dodici mesi è stato praticamente impossibile lasciarlo passare inosservato, in particolare dopo aver tastato alcuni capolavori lirici contenuti ne “Il piccolo Principe Mixtape”. Dopo aver ascoltato “Sinatra Mixtape”, disponibile ora in free download per la Honiro Label, mi ritrovo a ritrattare la tesi passata e a dire con sicurezza: non siamo pronti per Caneda. Musicalmente Neda fonde i propri Dr. Jekyll e Mr. Hyde di stevensoniana memoria e traduce in versi ciò che prende vita solo nei meandri più profondi del subconscio umano. Ragionamenti sfibrati e appesi a un filo, il complicato sfilettato e incastrato in rime. Un rap difficile da definire sciolto in strofe ermetiche e dense di significato.
Un significato che fa perdere il filo, lo recupera e poi spazia in un altro senso. La scelta di alcune strumentali del lavoro è sicuramente particolare e azzeccata, ascoltare per credere le tracce “La vita sognata dagli angeli” e “Il diavolo”. Con un flow deciso, forte e denso come fumo in tutte i dodici pezzi che compongono il tape, Caneda ha l’innegabile capacità di riuscire a immedesimarsi nella melodia e di comporre un ottimo mix emotivo. Veste i panni del poeta maledetto in “Ragazzo padre”, track che ha il sapore delle lacrime adagiate sullo stesso sample di “The Message” di Nas poco prima di pisciare “su Milano e sull’essere umano” in “Cartoline dalla Luna”, traccia che chiude il disco. “Where everybody knows your name” (sigla di apertura di Cheers, serie tv anni ’80) è l’intro che probabilmente dipinge i sogni di gloria di Neda, mentre “Pelle” e “Mito” sono sicuramente altre due tracce che ottengono senza troppi problemi il repeat nell’ascolto. Non mancano poi “Nonlai/olla” pezzo più underground e meno riflessivo e il più classico turbinio carnale di “Resta sveglia”.
Caneda è stato uno degli Mc più attivi della scena durante gli ultimi dodici mesi, ma vive tuttora all’interno di un paradosso curioso: Neda si caratterizza per testi forti, intensi e consapevoli e chi lo aveva amato per il suo passato nel clan dei Dogo probabilmente ora non si ritrova più in questa sua trasformazione. Forse rendere più accessibili le proprie liriche semplificherebbe le cose e aumenterebbe la cerchia dei fan, ma in un panorama nazionale (e internazionale) che propone spesso artisti a fotocopia c’è bisogno di un bohèmien, di un rapper anticonformista e complicato dal punto di vista musicale. A volte è bello ascoltare un artista e non comprendere tutte le sfumature che ha voluto dare ai suoi testi e alla sua musica. Dopo il lungo elenco di mixtape ed Ep di ottima fattura, penso sia legittimo aspettarsi il disco ufficiale che consacrerebbe del tutto la sua originalità. In conclusione “Sinatra Mixtape” è come un amplesso atipico tra sussulti e astrazione, Caneda è il buio della mente che con voce roca descrive rapporti e relazioni d’amore impossibili, un lupo solitario seduto al bancone che racconta le sue storie al paziente barista di turno. Può piacere o meno, commuove in alcuni tratti e magari non lo capiremo fino in fondo perché non siamo ancora pronti per Caneda. Originalità sfumata e personale, da ascoltare.
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Mattia Polimeni