Canapa: una nuova speranza per i nativi americani
La canapa industriale come risorsa naturale in opposizione al gioco d’azzardo che sta contribuendo a distruggere ciò che è rimasto del glorioso popolo degli Indiani d’America. I nativi americani della tribù dei Navajo hanno infatti firmato il primo accordo per la coltivazione di canapa industriale.
La prima azienda nata per questo scopo si chiama CannaNative ed ha incontrato il Ceo della Navajo Agricultural Products Industries (NAPI) per capire come procedere. «Credo che l’industria della cannabis indiana supererà di gran lunga l’industria del gioco», ha sottolineato Anthony Rivera, l’amministratore delegato di CannaNative. Il gioco è stato un settore redditizio, ma non tutte le tribù ne hanno beneficiato e i numeri riguardo alla crescita dei casinò stanno rallentando.
Oggi la comunità indiana vede canapa industriale come una nuova risorsa in grado di garantire lavoro ed entrate economiche per tutte le tribù. Rivera ritiene che i Navajo siano cauti nell’entrare nel settore, mentre altre tribù hanno cercato di avviare immediatamente delle produzioni dopo il Farm Bill del 2014 anche se ci sono stati problemi a livello amministrativo.
Rivera crede anche che il forte rapporto dei Navajo con il governo contribuirà a spianare la strada. La popolazione della tribù è di oltre 300mila persone e le terre tribali a disposizione sono molto ampie. Purtroppo il 48% della popolazione è disoccupata ed il reddito medio delle famiglie è di 8.240 dollari all’anno, ben al di sotto della soglia di povertà.