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Canapa, la soluzione della Lega: “Sostituiamo i negozi con enoteche”

Lo ha dichiarato a La Zanzara l'europarlamentare Silvia Sardone, e non è uno scherzo

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Chiudere i negozi che vendono derivati della canapa e CBD e «sostituirli con delle bellissime enoteche, educhiamo a bere consapevolmente e aiutiamo l’economia italiana». È l’idea rilanciata dall’eurodeputata della Lega Silvia Sardone, spiegata in diretta al programma La Zanzara nei giorni scorsi.

Fosse uno scherzo, si potrebbe classificare l’uscita come una battuta e chiuderla qui. Il problema è che non lo è, innanzitutto perché con un provvedimento scellerato, tra l’altro sotto indagine da parte della Commissione europea, si chiuderebbero migliaia di aziende con circa 15mila lavoratori e un indotto milionario. Altro che aiutare l’economia: come raccontato da diverse associazioni agricole nazionali, sarebbe il colpo definitivo al nostro settore agricolo, che il governo dice invece di voler sostenere.

Ma la cosa più grave, in quello che è successo, è la glorificazione dell’alcol, droga ricreativa legale ad uso adulto, che ammazza migliaia di persone ogni anno.

CANAPA: NON ESISTE UNA DOSE LETALE

Ad oggi la cannabis, anche quella con alte percentuali di THC, non ha causato un morto in tutta la storia dell’umanità per un motivo semplice: non esiste una dose letale. Figurarsi quella che di THC ne contiene pochissimo, sotto le soglie che per la legge italiana possano causare effetti psicoattivi. Al contrario l’alcol, ne uccide migliaia ogni anno. Secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità: «In Italia ogni giorno in media sono 48 le persone che muoiono a causa dell’alcol, oltre 17.000 ogni anno».

E per rilanciare questo capolavoro distopico l’europarlamentare tira fuori per l’ennesima volta il refrain caro ai proibizionisti, secondo il quale la cannabis sarebbe la porta di passaggio verso le droghe pesanti. Si tratta di un assunto che è stato sconfessato più volte dalla ricerca scientifica, dove i ricercatori stessi fanno notare che la cannabis, al contrario, potrebbe essere utilizzata per trattare le dipendenze.

Non solo, perché secondo uno studio scientifico del 2023, se proprio volessimo identificare una droga di passaggio per i giovani questa sarebbe l’alcol e non la cannabis.

ALCOL: LA VERA DROGA DI PASSAGGIO

I risultati hanno evidenziato che iniziare a consumare canapa prima di alcol e tabacco era una possibilità  “relativamente rara“, infatti, solo il 9% delle persone che hanno fatto uso di cannabis ha riferito di aver iniziato prima con la cannabis che con alcol e tabacco. Molto più comune invece (circa il 21,8%) l’abitudine di iniziare ad assumere cannabis alla stessa età in cui sono stati provati per la prima volta alcol o tabacco.

La scoperta più rilevante però è che, secondo i ricercatori, «coloro che hanno provato la cannabis prima dell’alcol e del tabacco sembravano avere meno probabilità di sviluppare problemi di abuso di sostanze rispetto a coloro che hanno provato la cannabis alla stessa età in cui hanno provato almeno un’altra sostanza».

Gli autori concludono sottolineando che: «L’alcol viene provato nella stragrande maggioranza dei casi prima del tabacco o della cannabis – e che iniziare a consumare cannabis prima dell’alcol e del tabacco – può persino proteggere dal futuro uso di alcol».

Canapa, la soluzione della Lega: "Sostituiamo i negozi con enoteche"
▶︎ Questo articolo è offerto da ER CANAPARO

I DANNI DELL’ALCOL E DELLA CANNABIS

«L’abuso di alcol, ma non di cannabis, è stato associato a un ridotto spessore delle cortecce prefrontali (ad esempio, dorso/ventrolaterale, opercolo frontale destro) e frontali mediali, così come del lobo temporale, del solco intraparietale, dell’insula, dell’opercolo parietale, del precuneo e delle aree parietali mediali». E’ il risultato di uno studio scientifico pubblicato su Biological Psychiatry all’inizio del 2021.

L’ennesima conferma scientifica è arrivata da uno studio pubblicato su Scientific Reports, che fa parte della rivista Nature, nel quale gli studiosi hanno calcolato che la cannabis sia ben 114 volte meno letale dell’alcool. Per arrivare a questo risultato i ricercatori hanno analizzato il rischio di mortalità di diverse sostanze di uso comune per scoprire che, a livello di utilizzo individuale, l’alcool è al primo posto seguito da eroina, cocaina e tabacco.

La cannabis è anche l’unica sostanza, tra quelle analizzate, che pone un rischio di mortalità bassa per i suoi utenti. Questi risultati rafforzano i risultati di studi elaborati anni fa, con una metodologia leggermente diversa. Quindi, in questo senso, lo studio va oltre la riaffermazione dei risultati precedenti di ogni altra cosa.

LA CANNABIS PER MITIGARE I DANNI DELL’ALCOL

A questo aggiungiamo anche che la cannabis, secondo diversi studi scientifici, potrebbe mitigare i danni causati all’alcol. Secondo uno studio pubblicato su Alcoholing, clinical and experimental research, curato dai ricercatori dell’Università di Boulder, in Colorado, spiegano che l’alcol è associato all’infiammazione(aumenta l’interleuchina 6), mentre la cannabis la contrasta (diminuisce l’interleuchina 1β), e che i bevitori non consumatori di cannabis hanno mostrato una relazione più forte tra l’alcol e l’interleuchina 6.

Nelle conclusioni i ricercatori scrivono che: «Questi risultati preliminari suggeriscono che i cannabinoidi possono servire a mitigare l’infiammazione associata all’uso di alcol. Inoltre, i risultati attuali forniscono dati per indagini future, con l’obiettivo di sfruttare in ultima analisi la conoscenza del ruolo dell’infiammazione nei disturbi da uso di alcol per sviluppare trattamenti più efficaci incentrati su nuovi obiettivi immunitari».

E non è il primo studio scientifico che racconta i potenziali benefici della cannabis rispetto ai danni dell’alcol. Secondo uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Liver International, la cannabis può proteggere il fegato da patologie causate dall’abuso di alcool come il fegato grasso (steatosi epatica) e la cirrosi.

LA CANNABIS PER FAR DIMINUIRE I CONSUMI DI ALCOL

Infine vale la pena far notare che le persone che vivono in stati in cui la cannabis ad uso adulto è legale sperimentano tassi inferiori di disturbo da uso di alcol (AUD, Alcohol Use Disorder) rispetto a coloro che vivono in stati in cui la cannabis rimane illegale. È il risultato di uno studio statunitense finanziato a livello federale e pubblicato nel 2023.

Altro dato: negli stati americani dove la cannabis è legale, anche solo a uso terapeutico, il consumo di alcolici è calato in percentuali comprese tra il 13,8 e il 16,2%. Questo il risultato di una ricerca condotta dell’Università del Connecticut e dalla Andrew Young School of Policy Studies ad Atlanta.



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