Piante di canapa per purificare gli ambienti inquinati da sostanze tossiche
Tra le innumerevoli qualità delle piante di Canapa ce n’è una veramente incredibile: quella di riuscire a eliminare sostanze altamente tossiche per gli esseri umani.
Il fitorisanamento è un processo reso possibile da questa particolare proprietà di alcune piante di purificare il terreno. Uno studio del 2012 ha dimostrato che oltre al girasole e al mais, anche la Canapa è in grado di assorbire enormi quantità di cadmio presenti nel terreno. Ovviamente non è consigliabile utilizzare a questo scopo le piante destinate a usi alimentari, proprio perché esse sono in grado di assorbire radiazioni, metalli pesanti e altre tossine causate dall’azione devastante dell’uomo: dai rifiuti nucleari ai pesticidi e alle sostanze di rifiuto delle discariche.
Pochi probabilmente sanno che da circa 10 anni nei pressi dell’ormai tristemente nota centrale nucleare di Chernobyl sono state utilizzate proprio piante di Canapa per ridurre l’elevata concentrazione di sostanze tossiche del territorio. Ma senza andare troppo lontano, anche nella nostra Terra dei fuochi in Campania, recentemente sono sorte le prime piantagioni sperimentali di Canapa con lo stesso scopo.
Le piante fungono da filtro per rendere inattive le sostanze inquinanti presenti nei pesticidi. E non è finita qui: le provvidenziali piantine, una volta esaurito il loro ciclo, possono esser trasformate in etanolo come biocarburante.
La Canapa, dunque, permette di ricostituire il delicato equilibrio ambientale, ma spesso il veto posto da alcuni Paesi non permette di goderne pienamente i benefici.