Canapa New Tech: la filiera attenta al pianeta
Nasce in Sicilia Canapa New Tech: un progetto che vuole sviluppare un filiera integrata della canapa industriale. Come? Trasferendo alle aziende tecnologie che puntino alla sostenibilità
Finanziato nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Sicilia, Canapa New Tech è un progetto che vuole promuovere una coltivazione industriale della canapa più consapevole e sostenibile.
Il piano di lavoro, che avrà scadenza a giugno 2025 e si svilupperà nelle province di Caltanissetta, Catania, Palermo, Ragusa e Messina per 12 mesi, nasce sia perché vede in questa coltura un modo per ridurre l’impatto ambientale in agricoltura, limitando il consumo dei suoli, la desertificazione e la perdita di biodiversità, sia per favorire lo sviluppo economico del settore.
Infatti, l’obiettivo evidenziato dai promotori dell’iniziativa è: “quello di sviluppare una filiera della canapa coltivata in regime di agricoltura biologica o comunque integrata, in quanto, rispetto ad altre colture industriali, questa specie necessita di bassi input energetici, non necessita di fertilizzanti e prodotti fitosanitari di sintesi, è in grado di migliorare la fertilità del suolo attraverso un incremento della sostanza organica nel terreno legata all’interramento dei residui colturali e, grazie alla sua elevata capacità competitiva nei confronti delle piante infestanti, con opportuni accorgimenti agronomici non presenta particolari criticità legate al controllo delle infestanti, esercitando peraltro un effetto di rinettamento naturale per le colture che la seguono nella rotazione. Altresì, si ritiene indispensabile ricavare dalla coltivazione della canapa industriale una serie di sottoprodotti volti al settore alimentare, al comparto della cosmesi e al comparto tessile“.

CANAPA NEW TECH: TUTTO CIÒ DA SAPERE SUL PROGETTO
Sviluppare nuove varietà di canapa dall’alto valore commerciale, garantire nuove metodologie di raccolta, nuove tecnologie innovative per l’estrazione degli olii dai semi e valorizzare i sottoprodotti.
Per perseguire tutti questi traguardi, Canapa New Tech ha programmato diverse attività, tra cui:
- la scelta varietale di canapa industriale
- individuare e valutare percorsi agronomici dedicati alla canapicoltura praticata in Sicilia
- applicare tecniche di agricoltura di precisione tramite il telerilevamento multispettrale da drone
- controllare – mediante l’installazione di una stazione meteo – la temperatura, pioggia, umidità, vento, temperatura del suolo, conducibilità elettrica e radiazione solare
- provare, sia in serra che in campo, la meccanizzazione delle operazioni di raccolto e lavorazione
- utilizzare tecnologie innovative per estrarre l’olio e le proteine dai semi di canapa
- l’idro-distillazione assistita della frazione terpenica delle infiorescenze
- impiegare il canapulo per la bioedilizia e la fibra per il settore tessile
“A partire da una singola attività come quella dell’idro-distillazione, possiamo trasferire processi e tecnologie sostenibili all’interno delle aziende”, ha dichiarato Salvatore Zappalà, CEO di Millasensi: che occupa un ruolo primario in Canapa New Tech.
“Grazie alla 16.1 (il bando vinto, ndr) possiamo poi allargare il raggio ai settori agroalimentare e agroindustriale. Dal recupero degli scarti possiamo ad esempio valorizzare il settore dell’immobiliare, prototipando nuovi materiali. Dal settore fibra possiamo ottenere bioplastiche, guardando in particolare ai settori dell’aerospaziale e della nautica, che sono altamente redditizi”.
“Il trasferimento tecnologico è l’inizio di un processo che, come passaggio successivo, si concretizzerà in un piano integrato di filiera”, conclude Zappalà.