Canapa industriale: notizie dalle associazioni (novembre/dicembre 2015)
CANAPA LIVE (www.canapalive.it)
La nostra collaborazione con l’Università agraria di Tolfa sta dando i primi frutti, accanto, una delle foto della trebbiatura avvenuta sui Monti della Tolfa il 25 settembre 2015. Ad oggi procedono i lavori di pulizia del seme raccolto ed essiccato, e da ultimare nei prossimi giorni. Parteciperemo invece alla tredicesima edizione di “Italia che cambia…”, interessante spazio dove i protagonisti sono i cittadini e le loro idee. Vi invitiamo a non perdere quindi la formazione che offrono attraverso i loro aperitivi e laboratori. Come Canapa Live saremo presenti grazie al coinvolgimento del canapicoltore Francesco Procacci che ringraziamo pubblicamente dell’invito. Vi aspettiamo per giovedì 3 dicembre 2015, alle ore 19.00 per: “Canapa: la rinascita di una tradizione italiana”. Tecniche di coltivazione, usi e sostenibilità economica, ambientale e sociale di Francesco Procacci e Maurizio Salice (canapicoltori) con Claudio Pomella (presidente Ass. Canapa Live) – Teatro Quirinetta, Via Marco Minghetti, 5 (zona fontana di Trevi), Roma. Ricordando che la meta del viaggio sono le persone, e fanno la differenza.
Canapa Live
FRACTA SATIVA UNICAPA: DALLA CANAPA UNA SPERANZA PER LA TERRA DEI FUOCHI
L’associazione Fracta Sativa Unicanapa è nata il 27/4/2015 ed ha sede in Frattamaggiore (NA), un tempo importante centro di lavorazione e trasformazione della canapa. Non a caso negli anni ‘50 sul nostro territorio vi era una delle sedi del Lanificio Canapificio Nazionale dove, appunto, si lavorava la canapa.
Il nostro principale obiettivo è fare di questa pianta, dalle mille virtù, l’occasione per una ripresa economica locale, così da poter non solo bonificare i suoli (laddove si necessitano), ma soprattutto contribuire ad una “bonifica” del tessuto sociale, offrendo a tanti giovani l’opportunità di un’occupazione per un lavoro ecosostenibile. All’atto in cui riusciremo a concretizzare anche una sola piccola realtà imprenditoriale, con la conseguente creazione di posti di lavoro, avremmo, come dire, raggiunto l’obiettivo, meglio ancora, realizzato quanto da sempre auspicato dal preside Sosio Capasso. A questi, infatti, noi tutti dobbiamo un grosso ringraziamento se oggi in Italia si è ripreso a coltivare la canapa. Nel libro Canapicoltura: passato, presente e futuro (il testo è reperibile on line sul sito www.ist.atell.org) l’autore (a pag. 150/152) racconta del proficuo lavoro fatto negli anni ‘80/’90, in collaborazione del CNR, affinché restasse vivo l’interesse sulla canapa, dopo che negli anni ‘70 ne veniva proibita ogni forma di coltivazione.
In data 4 dicembre 1997 l’allora ministro delle Politiche Agricole del tempo, l’On. Michele Pinto, inviava al preside Sosio Capasso, dal quale aveva precedentemente ricevuto un’ampia relazione socio-economica sugli usi della canapa, la seguente lettera:
«Caro Preside, in merito al problema relativo alla ripresa della coltivazione della canapa in Italia, sul quale abbiamo avuto modo di soffermarci, dando seguito alla promessa fattale con la mia nota del 15 ottobre u.s., ho il piacere di comunicarLe che, in data 2 u.s., ho firmato le disposizioni che permetteranno, nel corso della prossima campagna di coltivazione, l’avvio di un programma di graduale reintroduzione della coltura nel nostro sistema agricolo, da Lei tanto caldeggiata. Mentre provvedo ad inviarLe copia del provvedimento di cui sopra colgo l’occasione per porgerLe i più cordiali saluti».
Nella parte finale della premessa l’autore si augura che «la canapa, accolta can tanto favore, possa riaffermarsi e, specialmente nel nostro Sud, essere, con tecniche nuove e moderne, fattore di positivo sviluppo economico, motivo della creazione di tanti nuovi posti di lavoro». Ed è proprio questo augurio a costituire l’intelaiatura portante del pensiero della nostra Associazione, il principio informatore, il filo conduttore.
Per una ripresa economica locale strutturale, si è infatti ritenuto che oltre alla coltivazione della canapa o all’impianto di prima trasformazione, occorrano, in modo che tutti possano procedere contestualmente, interfacciandosi e coordinandosi tra loro, i settori di competenza, quali, appunto, la cultura, la ricerca scientifica, la formazione, l’informazione, l’incentivazione. Noi, come associazione Fracta Sativa Unicanapa, crediamo che per la rinascita economica di un territorio, come il nostro (Terra dei fuochi), da tempo inariditosi per mancanze di iniziative e di stimoli, non occorrano grandi aziende, piuttosto una fitta rete di micro e piccole imprese impegnate in tutti i comparti possibili, dalla coltivazione alla commercializzazione dei prodotti derivanti dalla canapa.
Avv. Nicodemo Di Michele, presidente Fracta Sativa Unicanapa