Canapa industriale ad alto contenuto di CBD
Canapa industriale ad alto contenuto di CBD.
Da qualche anno, in italia, stiamo assistendo alla proliferazione di molte realtà nel settore della canapa industriale, da nord a sud, sorgono sempre più aziende agricole, specializzate nella produzione di canapa, per la lavorazione di semi e fibra. nulla di cui non vi abbiamo già parlato, ma ad oggi, assistiamo ad un cambio di rotta nella coltivazione di varietà non psicoattive sul nostro territorio.
è vero che il ” ritorno ” alla coltivazione di canapa nel bel paese non è una novità, eppure l’innovazione è sempre dietro l’angolo.
siamo andati ad intervistare un’associazione culturale no-profit, nata appunto, per informare e promuovere la cultura della canapa nel territorio del Canavese ( Ivrea ).
Si chiama Associazione Canapese, e nasce nel febbraio 2016, in collaborazione con il Medical Cannabis Club di Torino, hanno sviluppato un progetto innovativo del settore, la produzione di Canapa Industriale della varietà Futura 75 ad alto contenuto di CBD. La coltivazione è realizzata completamente in Outdoor nel territorio del Canavese, che grazie al micro clima si presta in maniera ottimale a questo tipo di coltura. Questa varietà, priva di contenuto psicoattivo, ovvero a basso tenore di THC (inferiore allo 0,2%), vanta concentrazioni di CBD medio-alte che si aggirano intorno al 3,5% ed il 4,5%; può essere usata in diversi modi, ingerendola sotto forma di biscotti, torte e qualunque tipo di pasticceria cannabica, può essere inalata tramite vaporizzazione, o si possono semplicemente fare degli estratti e concentrati per massimizzarne gli effetti antiossidanti ed antinfiammatori. Un’ottima alternativa per tutti quei pazienti, sempre più numerosi in Italia, afflitti da particolari patologie, che non hanno accesso alla cannabis medicinale erogata tramite in Servizio Sanitario Nazionale.
Come ci racconta Marco, presidente dell’Associazione Canapese, lui ed i suoi soci, si sono gettati a capofitto in questo progetto, senza pensarci due volte; cominciando con un appezzamento di mezzo ettaro, sono riusciti a fine estate ad avere il loro primo raccolto. Creando una rete di distribuzione tra i semplici associati, provenienti non solo dal Piemonte, ma da altre regioni, come Puglia e Toscana. Tutto il processo produttivo, dalla produzione, alla lavorazione delle infiorescenze, si svolge nel Canavese, da qui il nome dell’associazione.
A livello burocratico non è stato difficile avviare il tutto, la politica locale non li ha ostacolati in tal senso. Si sono autofinanziati da Febbraio ed hanno avviato i tesseramenti da poco, sono una realtà relativamente giovane nel panorama italiano, eppure ci ha colpiti il loro entusiasmo, la facilità con la quale, dei semplici appassionati di questa pianta, possano reinventarsi come agricoltori. Come più volte specificato nell’intervista al presidente dell’associazione; I soci non hanno conoscenze specifiche nel settore, ma hanno avuto la fortuna di incontrare i ragazzi del Medical Cannabis Club di Torino, che promuovono le connessioni tra pazienti e medici sul tema, la reintegrazione della canapa nell’economia locale e la corretta informazione riguardo ai nuovi studi scientifici.
Un ottimo esempio di collaborazione ed inventiva, proprio quel che ci si aspetta da una nuova generazione di Italiani, sempre più consapevoli, delle mille risorse che ci riserva la nostra amata pianta.
A cura di Maius