Il Brasile punta sulla canapa: 12 anni di ricerche per diventare leader globale
Ad annunciare il nuovo programma di ricerca è l'Agenzia brasiliana Embrapa, che vede nella canapa il futuro dell'agricoltura
Puntare sulla canapa per l’agricoltura del futuro in Brasile. È questo il piano di Embrapa: l’agenzia brasiliana per la ricerca agricola che a inizio marzo ha annunciato un nuovo programma dalla durata di 12 anni.
L’obiettivo? Trasformare il Brasile in un leader mondiale nel settore della canapa, proprio come è avvenuto con l’esportazione di cereali: ad oggi centrale per l’economia del Paese.
In particolare, come confermato dalla ricercatrice del gruppo di lavoro Daniela Bittencourt, Embrapa mira a creare una banca di semi e adattare le varietà alle specificità del suolo e del clima brasiliano. Oltre a sviluppare degli hub regionali per la produzione di cannabis in tutto il paese.
BRASILE: LA CANAPA COME INVESTIMENTO A LUNGO TERMINE
Sono più dieci aziende, sia nazionali che internazionali, a voler collaborare con Embrapa in questo nuovo progetto, che per partire aspetta ancora l’approvazione finale dell’agenzia sanitaria Anvisa.
Progetto che spazierà dalla medicina ai prodotti alimentari, ma che punta anche ad esplorare delle caratteristiche che facilitino la rotazione delle colture e la capacità della canapa di sequestrare carbonio nel suolo.
Investire nella studio e nella ricerca di questa pianta infatti, rappresenta una scelta strategica sul lungo termine per il Brasile. Visto che la canapa può giocare un ruolo cruciale nella battaglia per la sostenibilità ambientale.
Addirittura, secondo il chimico industriale italiano Matteo M. Melosini, un ettaro di canapa coltivato può sequestrare 15,46 tonnellate di CO2: più del doppio di un ettaro di foresta.
Ma non finisce qui. La sua coltivazione migliora anche la salute del suolo attraverso la fitodepurazione: un processo che mediante l’assorbimento dei metalli pesanti e altre sostanze inquinanti permette la bonifica del terreni.
Infine, le fibre di canapa si posizionano anche come una valida alternativa per la produzione di materiali più sostenibili nei più svariati settori. Come quello edile, automobilistico, cartario e della moda. Riducendo nettamente l’impronta di carbonio.