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Canapa: il governo non ha comunicato il provvedimento al Tris, la legge va disapplicata

Ora è ufficiale: fonti della Commissione europea confermano la mancata comunicazione al Tris, errore che potrebbe far decadere l'emendamento sulla canapa

Canapa: il governo non ha comunicato il provvedimento al Tris, la legge va disapplicata
L’emendamento sulla canapa contenuto nel decreto Sicurezza dovrebbe essere disapplicato direttamente dal tribunale a cui Canapa Sativa Italia e Imprenditori Canapa Italia hanno fatto ricorso tramite gli avvocati Bulleri e Libutti.

EMENDAMENTO CANAPA NON NOTIFICATO AL TRIS

Le associazioni di settore avevano già spiegato più volte che il governo avrebbe omesso un passaggio fondamentale, la comunicazione al Tris, l’organo europeo che deve essere informato preventivamente nel caso di provvedimenti che possano modificare la libera circolazione delle merci nell’Unione europea.

Da quanto riporta Ilfattoquotidiano.it ci sarebbe la conferma ufficiale da fonti vicine alla Commissione.

Canapa: il governo non ha comunicato il provvedimento al Tris, la legge va disapplicata
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Ora, in teoria, dopo che le associazioni hanno fatto ricorso, al tribunale non resterebbe altro da fare che disapplicare la legge. Lo ha confermato nei giorni scorsi alla conferenza che si è tenuta alla Camera dei deputati per presentare l’iniziativa il professor Alfonso Celotto, avvocato cassazionista e professore ordinario di Diritto costituzionale, spiegando che: “Sia il giudice che l’autorità amministrativa devono disapplicare la norma se questa contrasta con il diritto comunitario”.

“In un modo o nell’altro, credo che affronteremo la questione una volta per tutte”, aveva sottolineato a Dolce Vita l’avvocato Giacomo Bulleri. “L’infiorescenza di canapa sotto lo 0,3 è un prodotto agricolo o una droga? Tutte le azioni che partiranno a seguito del decreto sicurezza porteranno ad una decisione definitiva, o quantomeno, usciremo dal limbo che dura da 8 anni”.

CBD STUPEFACENTE, IL DECRETO NON È STATO NOTIFICATO?

L’altra legge che mina le attività di settore, è il decreto del ministero della Salute che inserisce le preparazioni orali di CBD tra i farmaci stupefacenti. Il decreto è diventato effettivo nei giorni scorsi dopo che il Tar ha respinto il ricorso delle associazioni di settore. Ma anche qui potrebbe esserci un sorpresa. Anche questo decreto, infatti, non sarebbe stato notificato all’Unione europea, rendendolo quindi non applicabile per un cavillo legale.



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