Canapa: il governo rischia di spaccarsi sul ddl Sicurezza
Da Forza Italia parte l'opposizione interna al governo con Flavio Tosi che sottolinea l'assurdità delle norme contenute nel Ddl Sicurezza
Forza Italia, partito che fa parte della maggioranza, ha scelto di appoggiare la petizione dei produttori di canapa al Parlamento Europeo.
Una mossa a sorpresa, in un momento in cui gli equilibri interni al governo sono davvero delicati, che mostra ancora una volta la distanza siderale tra un partito liberale come Forza Italia e la Lega e Fratelli d’Italia, che fanno a gara nelle loro sparate populiste, che purtroppo spesso cercano di trasformare in leggi della Repubblica.
Fa effetto vedere Flavio Tosi, ex leghista oggi parlamentare europeo per Forza Italia, sbugiardare i divieti che il governo vorrebbe imporre alla canapa industriale con l’emendamento inserito nel ddl Sicurezza.
Ebbene, in un video pubblicato sui suoi canali social l’ex sindaco di Verona mette in fila un po’ di verità, insieme a qualche strafalcione, come quelle che qui ripetiamo da tempo.
«Questione canapa industriale, che non c’entra nulla con la droga», parte così il videomessaggio stroncando alla base la propaganda del suo grande nemico Salvini. Poi, dopo aver sottolineato come la canapa industriale sia legale a livello europeo, e che in Italia è presente un settore di 10mila agricoltori e 3mila aziende, evidenzia che, se passasse la legge voluta dal governo, sarebbe possibile produrla in tutta Europa tranne che in Italia.
È il paradosso che, insieme alle associazioni di categoria, e a quelle nazionali che hanno tenuto due diverse conferenze in Senato, proviamo a spiegare da mesi.
Poi, il colpo di scena, quando spiega che Forza Italia ha scelto di appoggiare la petizione che le associazioni hanno fatto al Parlamento Europeo, chiedendo all’Europa di intervenire. «La scelta italiana è illiberale», sottolinea Tosi spiegando che: «va contro il principio europeo della libera concorrenza», proprio quello che le associazioni sostengono con la loro petizione.
Forse non è chiaro, ma un parlamentare europeo, di un partito al governo, dice che il suo partito aderirà ad una petizione fatta contro una legge partorita dal governo di cui fa parte.
«Come Forza Italia e come Partito Popolare Europeo», conclude Tosi, «abbiamo chiesto che questa petizione possa procedere per aprire la discussione. Se la discussione andrà a buon fine, e cioè se venisse certificato che la posizione dell’Italia è contro il libero mercato e danneggia le imprese del nostro Paese, potrebbe diventare voto al Parlamento europeo in una risoluzione, per fare in modo che a questi 10mila agri oltori venga data la possibilità di continuare a produrre quello che legittimamente quello che in tutta Europa viene legalmente prodotto, trasformato e commercializzato».