Elettronica sostenibile: la canapa per i circuiti stampati biodegradabili
Sono 60 milioni di tonnellate i rifiuti elettronici prodotti ogni anno. Un danno ambientale che si può evitare grazie a dei circuiti stampati completamente riciclabili
Rivoluzionare il mondo dell’elettronica (e renderlo più sostenibile). Come? Sviluppando dei circuiti stampati biodegradabili partendo dalla canapa.
È questo l’obiettivo dell’Università di Portsmouth e Jiva Materials: un’azienda con sede nell’Hempshire che sviluppa materiali di derivazione naturale per il mercato dei circuiti stampati. Un progetto finziato da Innovate UK, un programma governativo che collega le imprese e le università del Regno Unito.
Una collaborazione che “mira a combattere il crescente problema dei rifiuti elettronici (e-waste) e offrire una soluzione sostenibile alle sfide ambientali poste dallo smaltimento dei componenti elettronici”, ha sottolineato l’Università.
CANAPA E RIFIUTI ELETTRONICI: UN PROBLEMA GLOBALE
Ogni anno vengono prodotti quasi 60 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, con un tasso di crescita annuale fino al 4%. Di cui, solo meno del 50% viene raccolto e riciclato correttamente. E anche in questo caso, se la quantità di oro, argento e platino è troppo bassa, vengono polverizzati e interrati o bruciati.
La situazione si aggrava se si pensa che la maggior parte dei circuiti elettronici sono costruiti su un laminato epossidico in fibra di vetro e un inquinante organico persistente come ritardante di fiamma.
La soluzione proposta da Jiva è Soulboard: il primo laminato PCB rigido completamente riciclabile al mondo. Che, come si legge dal sito ufficiale dell’azienda, “ha un’impronta di carbonio inferiore del 60% rispetto alla tecnologie in fibra di vetro ed epossidiche”.
Sempre alla ricerca di nuovi partner per convalidare ulteriormente Soulboard, il dott. Jonathan Swanston, CEO di Jiva Materials, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di collaborare con l’Università di Portsmouth e in particolare con il professor Dhakal e il suo team. Questa partnership è in linea con la nostra visione di ridurre l’impatto ambientale dei dispositivi elettronici”.
Grazie al finanziamento ricevuto infatti, il team di ricerca non solo può continuare i suoi studi sul lino, da cui ha già prodotto un circuito stampato solubile in acqua, ma può iniziare ad esplorare il potenziale per compositi a base di canapa e iuta.