Canapa e banche: il rifiuto delle transazioni commerciali è anticostituzionale
Nell’ultimo anno abbiamo assistito al proliferare di aziende – agricole e commerciali – sorte sull’onda del fenomeno della cannabis legale (si parla di oltre 1000 nuove aziende in Italia) con il conseguente indotto in termini occupazionali ed economici. Ma il sistema bancario ed alcune big company del settore dei social media sembrano invece avere assunto un approccio diverso nei confronti settore. Alcuni Istituti bancari ed i principali circuiti di pagamento online hanno comunicato ai loro clienti che per non ben chiari motivi di policy le transazioni commerciali effettuate sui siti di e-commerce sarebbero state rifiutate. E – cosa ben più grave – il rifiuto delle transazioni è stato comunicato dopo che le aziende clienti (che avevano regolarmente esibito la propria visura camerale contente l’oggetto sociale da cui si evinceva l’attività svolta) avevano sottoscritto contratti di attivazione regolarmente perfezionati ed efficaci.
Tale scelta di policy degli istituti bancari ha, pertanto, cagionato gravi pregiudizi agli operatori dell’e-commerce che si vedono quotidianamente rifiutare le transazioni online, che avvengono di regola attraverso carta di credito, con conseguente grave danno economico.
Il diniego delle operazioni commerciali online è in palese violazione dei principi costituzionali che sanciscono come libera l’iniziativa economica privata; in questo caso il comportamento degli istituti bancari e di credito è ancor più grave dal momento che si pone in contrasto con la normativa di settore, volta a promuovere tutte la filiera della canapa industriale.
Invitiamo tutte le aziende che sono interessate a promuovere azioni collettive nei confronti di chi ostacola la propria attività commerciale legale a contattarci all’indirizzo email [email protected].
Avvocato Giacomo Bulleri per Consulcanapa.it