Cambiar vita in Brasile Maceiò, tanto sole e opportunità imprenditoriali
Una prospettiva allettante per cambiare vita: 230 km di spiagge di sabbia dorata, impreziosite dalle piscine naturali (di Pajuçara), formate dalla seconda barriera corallina più estesa al mondo, e il sole tutto l’anno, a circa 10 ore di volo dall’Italia.
Benvenuti a Maceiò, capitale e città maggiore dello Stato costiero dell’Alagoas, nel nord est del Brasile. La città di 923mila abitanti, situata tra il Lago Mundaú e l’Oceano Atlantico, dal clima tropicale e con temperatura media di 25° C, che sempre più famiglie italiane iniziano ad apprezzare, vanta siti naturali di straordinaria bellezza e il livello di sicurezza maggiore di tutto il Paese, ma anche buon cibo e prezzi abbordabili per acquistare una seconda casa. E’ qui che si sono trasferiti, fra i primi italiani, nel 1999, Maria Pia Toso, di Verona, 48 anni, e suo marito Ernesto Monopoli, 60 anni, di Putignano (Bari). «E’ stata soprattutto una scelta climatica ed energetica», spiega l’arpista che in Italia si esibiva in tournée con un quartetto di arpe e insegnava all’Istituto musicale di Vittorio Veneto a Treviso. Tutto sommato, Maria Pia era contenta del suo lavoro ma non del clima della sua città: «Volevo godermi l’energia del sole tutti i giorni, così ho deciso per un cambiamento radicale e senza rimpianti, al sole e al caldo per tutto l’anno. Il Brasile è un Paese allegro, che ti trasmette una carica enorme, ma anche tanta serenità. In realtà ora io e mio marito siamo più stressati di prima perché lavoriamo tanto; e qui, a parte chi ha grossi incarichi e responsabilità, la maggior parte della popolazione non è per niente abituata ai nostri ritmi».
Ernesto Monopoli aveva viaggiato tanto prima di approdare nella capitale dell’Alagoas. «In Italia mi sono dedicato alla ristorazione e ho aperto negozi di articoli per la casa, poi sono stato in Thailandia, Cambogia, Indonesia, Paesi Arabi, Russia, e ho gestito per cinque anni il resort Halaveli alle Maldive; infine, grazie ad un amico ho scoperto Maceiò». A Ernesto, che è pugliese di origine, mancano alcune bontà enogastronomiche – «ogni tanto me le spedisce mia sorella», racconta – la cultura, l’arte, le nostre piazze. Ma vive così bene nel nord est del Brasile da non sentire per niente il bisogno di rientrare in Italia. E dire che viveva in una regione incantevole prima d’incontrare Maria Pia, sposarla e mollare tutto, la Puglia, appunto. «Consiglio questo posto incantevole ai pensionati, e a quelli pieni di buona volontà e intraprendenza. C’è molto da fare, non solo nei settori tradizionali». A parte, infatti, i tanti italiani che hanno aperto un’attività di ristorazione e ricreativa, c’è anche chi si è dedicato alla lavorazione del legno per realizzare mobili raffinati, o allo sviluppo delle energie rinnovabili (fotovoltaico). Non c’è poi miglior clinica del clima di Maceiò, appunto.
«Un nostro amico, sofferente del morbo di Parkinson, qua è rinato all’improvviso. Un altro, con problemi alla tiroide è migliorato notevolmente». I coniugi dunque non tornerebbero indietro e sono contenti della propria scelta di vita. «Al sole per 360 giorni l’anno, e con il mare di fronte, ci si risveglia allegri e sereni e si affrontano meglio i problemi quotidiani». I coniugi italiani sono stati alquanto intraprendenti a Maceiò, ma anche innovativi: hanno creato difatti una società di sviluppo immobiliare, “Horizonte Fenix”, che propone case di design con finiture pregiate e prezzi fra i più contenuti del litorale nord. «Abbiamo voluto soprattutto rispettare la conformazione morfologica dell’ambiente e valorizzarlo, senza tagliare nulla, ma creando dei terrazzamenti», conclude Ernesto.
Alessandro Luongo
www.horizontefenix.com.br