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Il calo delle nascite in Italia? Colpa della cannabis! Parola di Mantovano

Lo ha dichiarato il sottosegretario, insieme ad altre fake news, a un evento recente, e non è uno scherzo

Il calo delle nascite in Italia? Colpa della cannabis! Parola di Mantovano
Non è colpa del welfare che non esiste più, di politiche economiche sbagliate che hanno eroso negli anni il potere d’acquisto degli italiani (siamo gli ultimi del G20), del lavoro che non c’è e se c’è è in condizioni scandalose, degli asili nido inesistenti, della sanità al collasso o della difficoltà per un giovane di ottenere un mutuo: la colpa del calo delle nascite in Italia è della cannabis!

Stupidi noi, gli economisti di tutto il mondo e anche l’Onu con le sue inutili agenzie: Mantovano ha la verità in tasca e l’ha condivisa esclusivamente con la platea del convegno “Cannabis e fertilità”, gente che nel 2025 è convinta che fare sesso fuori dal matrimonio porti all’inferno e che dà la colpa alla cannabis e alla “banalizzazione sessuale” se oggi si fanno pochi bimbi.

Ma questa è solo la prima di una serie di fake news antiscientifiche che il sottosegretario Mantovano, vero dominus del proibizionismo del governo, ha rifilato alla platea, in una notizia riportata da Ilfattoquotidiano.it.

CANNABIS E THC MEDIO

“Quando ho iniziato a fare il giudice 40 anni fa, la percentuale di principio attivo del materiale sequestrato si aggirava su 1, o 1,5 per cento, ora la concentrazione media di THC ha raggiunto il 25 per cento”. Se parliamo di cannabis, è una bugia. Il 25% di THC, infatti, è una delle percentuali massime che solo alcune genetiche di cannabis riescono ad esprimere, solo se coltivate in condizioni perfette. Tanto che il sottosegretario Mantovano (con delega alle politiche antidroga) viene smentito dalla Relazione al Parlamento curata proprio dal DPA, il Dipartimento per le Politiche antidroga. A pagina 14 dell’ultimo documento presentato si legge infatti che il contenuto medio  di THC in foglie e infiorescenze sequestrate è del 13/14%.

DROGHE LEGGERE E DROGHE PESANTI

L’apice viene raggiunto poco dopo, quando il sottosegretario spiega che è “ascientifica la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti”. Questo significa che secondo la persona che dovrebbe dirigere le politiche contro le droghe nel nostro Paese non c’è distinzione tra Fentanyl, eroina e cannabis. Gliene suggeriamo una noi, facile facile: la cannabis non ha mai ucciso una persona in migliaia di anni di utilizzo a tutte le latitudini, mentre il Fentanyl ha ucciso circa 73.654 cittadini americani, solo nel 2022, e solo negli Stati Uniti.

Dite che può bastare?

CANCELLARE UN INTERO SETTORE

Infine il sottosegretario ha rivendicato la “medaglia” delle brutture in atto contro la pianta di canapa, l’emendamento al Ddl Sicurezza che, oltre a radere al suole il settore della cannabis light, che secondo uno studio recente ha un impatto economico di 2 miliardi di euro e ha creato oltre 20mila posti di lavoro, rischia di bloccare completamente tutte le filiere legali connesse alla pianta, come l’alimentare, la bioedilizia e la cosmetica.



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