Cadore Dolomiti, la terra delle magie
La leggenda narra di una terra magica…
Dove sport estremi convivono con quelli alla portata di tutti
Dove regine e papi trovarono quiete e serenità
Dove le case conservano tradizioni antiche
E i grandi pittori vissero, per ispirare la propria arte
La leggenda narra di una natura grandiosa e incontaminata
Dove le più belle montagne del mondo dominano l’orizzonte
Dove acque termali sgorgano pure e cristalline
Dove l’uomo può riscoprire la propria essenza
E’ in questa terra che le notti sono infinite
Ma allo stesso tempo trionfa il relax
La leggenda narra di una terra magica…
Una terra, che esiste davvero!
Le Dolomiti, dette anche monti pallidi, sono un gioiello naturalistico riconosciuto Patrimonio dell’Unesco nel 2009. Caratterizzate dalla magia dell’enrosadira, un fenomeno per cui all’alba e al tramonto le cime si tingono di un colore rossastro che passa gradatamente al viola e che alimenta numerose leggende, le Dolomiti si collocano a cavallo fra il Trentino-Alto Adige, il Friuli e il Veneto. E qui, racchiuse fra le vette rosate, si celano le verdi vallate del Cadore, in provincia di Belluno.
Unito sotto un solo nome, ma suddiviso in diverse vallate, il Cadore fu la terra natia del pittore Tiziano Vecellio, che nacque e trascorse parte dell’infanzia proprio a Pieve di Cadore, centro amministrativo e punto di riferimento per tutti i paesi e le valli limitrofe. Qui è possibile visitare la casa natale e poco distante il Museo dell’Occhiale, testimonianza dell’attività produttiva che ebbe inizio nel 1877 proprio con la nascita della prima fabbrica d’Italia che produceva occhiali: un’industria che caratterizzò le vallate circostanti per tutto il secolo successivo.
La storia passata si può respirare nella zona di Lagole a Calalzo di Cadore, dove, nei pressi dei laghetti naturali di acqua solforosa, è stato rinvenuto il sito archeologico più importante: un tempietto votivo preromano. Tutti i ritrovamenti sono conservati presso il Museo Archeologico di Pieve di Cadore, all’interno del palazzo della Magnifica Comunità di Cadore, dove ha ancora sede la secolare istituzione. E per fare un salto ancora più remoto vi portiamo a Mondeval, nel comune di San Vito di Cadore, dove venne ritrovato un antenato del Mesolitico che adesso riposa nel museo di Selva di Cadore. Percorrendo le strade romane, una fra tutte quella a Valle di Cadore, si può ammirare l’influenza della Serenissima con i suoi palazzi nobili. E la storia si fa recente semplicemente ricordando i soggiorni e le escursioni che fece Papa Giovanni XXIII a Lorenzago di Cadore.
Tornando alle Dolomiti fra le vette più belle e famose citiamo le Tre Cime di Lavaredo, i Cadini di Misurina, l’Antelao, il Sorapiss, le Tofane, le Marmarole, il Pelmo ed il Cristallo. Dalle cime rocciose si scende lungo pendii fitti di abeti, larici e pini per giungere ai piedi delle montagne dove troviamo i laghi. Il più magico fra tutti quello di Misurina, poi quelli di Auronzo e di Centro Cadore dove è possibile praticare diverse attività, dalla balneazione al climbling sulla parete della diga.
Per gli amanti dello sport non c’è che l’imbarazzo della scelta. Esplorando il Cadore con le scarpe da trekking è possibile seguire le tracce della Grande Guerra con itinerari che ripercorrono le trincee, i camminamenti e le postazioni sul Monte Piana ad Auronzo di Cadore e il Forte Tudaio a Vigo di Cadore. Ci si potrà immergere nelle Dolomiti Patrimonio Unesco con il giro del Monte Pelmo oppure delle Tre Cime. A Sappada, isola germanofona, troviamo il Monte Peralba dove nasce il Piave che scende lungo la meravigliosa Val Visdende definita “Tempio di Dio, Inno al Creatore”. In Val Comelico la cultura ladina e la natura preservata dal turismo di massa regalano autentici scorci rurali. Ed una sosta è d’obbligo nei numerosi ed accoglienti rifugi del Cadore aperti anche d’inverno per gli amanti delle ciaspole. Per gli sciatori i centri dello sport invernale sono San Vito di Cadore, Auronzo di Cadore, Padola e Sappada.
Anche per le mountain bike numerose sono le opportunità con traversate in quota, oppure percorsi semplici per tutta la famiglia come la Ciclabile delle Dolomiti: la pista lunga 48 km che da Calalzo di Cadore porta a Cortina d’Ampezzo attraversando i panorami più suggestivi dell’arco dolomitico e tutti i paesini dell’Alto Cadore fra cui ricordiamo Cibiana, famosa per i murales ed il Monte Rite dove ha sede il Museo delle Nuvole di Reinhold Messner.