C-Plus Chimera Seeds
“Call the ambulance!!!”. In questo modo tradussi in un’improvvisata lingua bretone il mio stupore e lo stordimento all’amico cavalier Chimera in persona, venuto a trovarmi (me e tanti altri per la verità) dalle lontane terre canadesi, quando mi trovai a descrivere l’effetto della “sua” C-plus.
Il primo incontro con questo strain avvenne puramente per caso, e per la grande curiosità che mi accompagnava e che tutt’ora domina chi vi scrive.
Andavo cercando, al tempo, “profumi” e, come spesso accade è il confronto che genera conoscenza e cultura. Mi affidai cosi alle mani esperte dell’unico verde cavaliere che conoscessi (Filogreen) il quale mi parlò subito di “semi canadesi”. Immaginate gli occhi di chi, all’epoca, credeva che questa pianta crescesse solo nei paesi caldi!
Partì cosi l’avventura C-Plus. Inizialmente 2 soggetti: tanto per cominciare.
Rapito dai suoi profumi durante il periodo precedente la raccolta, ebbi la sensazione che nulla sarebbe stato come le precedenti colture. Spezie d’oriente, agrumate d’amaro ma calde. Cera per mobili, legni intarsiati di vecchie case dei padri dei nostri padri, lasciate chiuse per anni e cariche di ricordi lontani. In questo modo il suo profumo mi riportò indietro ad antiche e perdute felicità di bambino, tanto da indagarne la nascita.
Antica e nobile di stirpe, come il sottoscritto peraltro, si narrano origini da madre California Orange (Aeric 77 / Cali-o), un antico clone conservato per oltre 20 anni da mani sapienti ma, come spesso accade, ha avuto bisogno di molto tempo prima di incontrare il giusto compagno, sotto forma di polline di una delle più sapide “blue” con cui Dj Short abbia adornato la sua opera: Blueberry. E C-Plus è figlia degna di questi genitori e, come loro, si comporta da gran regina in qualsiasi ambiente la si cresca.
In indoor (terra), le sue altezze permettono buoni spazi di manovra in quanto, pur se forte e vigorosa nella struttura, non oltrepassa mai il metro e cinquanta centimetri, ma che, se legata ad arte sa esprimersi al meglio vivendo in scarsi 35 cm di altezza, non rinunciando affatto a buone produzioni.
Ama, o meglio sa innamorarsi di tempi vegetativi brevi non ritardando affatto il giorno in cui i primi fiori si faranno vivi, a discapito però della vegetazione che risulta migliore se protraiamo questo periodo fino a raggiungere i 30 giorni. In questo modo avremo un numero discreto di apici che, a seconda del numero degli individui cresciuti potrà variare dai 50 ai 100 g a pianta.
Come i migliori scudieri sa accontentarsi anche di scarsi nutrimenti nel breve periodo della fioritura (8-9 settimane), e con l’umiltà dei saggi combattenti, sa emergere sulla distanza con fiori numerosi e di discrete dimensioni. Il tutto anche in mani inesperte che ancora poco conoscono del mondo di cui scriviamo.
In out, sotto i caldi raggi solari, si osserveranno piante basse stracolme di resina sin dai primi giorni di fioritura. Nei casi dove le temperature scendono molto nelle ultime settimane, potrete notare un deciso virare verso tonalità giallo cariche. Cosi come il colore dei fiori che manterranno un arancio carico fino a maturazione avvenuta. Alle nostre latitudini(Italia) anche le produzioni sono più che buone arrivando tranquillamente ai 500-600 gr per ogni individuo.
La compattezza dei suoi apici ci costringe a scegliere luoghi ove insetti e muffe vengano tenuti lontani da una buona ventilazione.
E’ quindi naturale conseguenza che la sua esposizione non sia in pieno sud ma in modo preferibile sia orientata a sud-ovest ove il sole alla sera lascia tiepida ed asciutta la pianta che dovrà prepararsi alla umida e magari fredda nottata di un settembre inoltrato.
Le sue infiorescenze infatti sono vere e proprie armi con le quali ogni “verde” cavaliere può affrontare qualsiasi battaglia. Per poi ristorare il corpo alla sera, rapito dai suoi odori avvolgenti, caldi e rinfrancanti lo spirito quasi ad esser usata anche solo come aroma terapeutico.
Come già accennato, chi vi scrive, è alla ricerca di sapori, e C-Plus rappresenta un buon inizio per chi come me prova dei veri
e propri orgasmi odorosi nell’assaporare determinate fragranze. Amo definire il suo profumo “Psichicamente attivo”. I suoi aromi, non sono semplici odori, ma stimolano attivamente la nostra mente al ricordo, al benessere, al calore… Ma si sa, per i cavalieri della coltivazione, è il fenomeno della combustione ad arrecare il maggior sollazzo, e quindi, una volta arsa, quello che prima credevamo un sogno etereo si trasforma magicamente in realtà tangibile e fruibile. Papille gustative inondate di dolce saliva per il fumo zuccherino che ci pervade la bocca, oli essenziali si sprigionano e “s-prigionano” essi stessi la nostra mente con un high prorompente, pesante, ottundente, tanto che più volte ho sentito una voce dentro gridare ”Aita!!! Aita!!! – aiuto! Aiuto! – alla stregua di chi, sprofondato in un burrone non trova la via per risalire pur compiacendosi di questa situazione. E difatti, cosi ci scoprimmo, noi saggiatori, all’ora decima di una sera di giugno: costretti, davanti al suo creatore, all’umiliante frase: Call the Ambulance!
Psycogreen