Brittney Griner rilasciata dopo la detenzione in Russia
Dopo 294 giorni di reclusione in Russia, la stella della WNBA Brittney Griner è tornata a casa, in Texas, in seguito a uno scambio di prigionieri
Dopo quasi dieci mesi lunghissimi, Brittney Griner, la cestista americana arrestata lo scorso febbraio a Mosca per dell’olio di cannabis e condannata a 9 anni di reclusione, è stata rilasciata in seguito ad uno scambio di prigionieri; la giocatrice di basket da una parte e il trafficante d’armi Viktor Bout, alias “Il mercante di morte”, dall’altra.
A dare l’annuncio è stato il Presidente degli Stati Uniti: “È al sicuro – aveva dichiarato Joe Biden giovedì mattina dalla Roosevelt Room della Casa Bianca – dopo mesi di ingiusta detenzione in Russia, trattenuta in circostanze intollerabili, Brittney tornerà presto tra le braccia dei suoi cari, dove sarebbe dovuta essere da sempre”.
La campionessa di basket è stata arrestata lo scorso febbraio all’aeroporto di Sheremetyevo, a Mosca, in seguito ad una perquisizione. Nei suoi bagagli venne trovata una bottiglietta contenente dell’olio di cannabis – e non dell’hashish come riportato da alcune testate giornalistiche – una sostanza legale negli Usa ma proibita in Russia, che in materia di stupefacenti è tra i paesi più severi.
LA GRINER È STATA RILASCIATA, MA A QUALE PREZZO
Brittney Griner, attivista della comunità LGBT+ e prima campionessa esplicitamente omosessuale a firmare un contratto di sponsorizzazione con la Nike, in questa vicenda è diventata una pedina di scambio.
Dopo una lunga trattativa l’amministrazione americana ha ceduto alle richieste di Mosca e in cambio è stato liberato Victor Bout, ex tenente colonnello dell’esercito russo, considerato dai servizi segreti americani tra i più grandi e pericolosi trafficanti d’armi al mondo, e ribattezzato “The merchant of death”, il mercante della morte, la cui vicenda ha ispirato il film Lords of war interpretato da Nicolas Cage.
La scarcerazione della Griner è l’unica buona notizia per l’istituzione americana, poiché i precedenti dei rispettivi prigionieri non fanno dell’accordo uno scambio equo. Viktor Bout è stato arrestato nel marzo del 2008 a Bangkok, in Thailandia, da agenti della polizia tailandese in collaborazione con la DEA, e poi estradato negli Usa, dove è stato condannato a 25 anni di reclusione per aver fornito delle armi ai ribelli colombiani.
Proprio per questo, a Mosca, lo scambio viene celebrato come una vittoria personale del Presidente Vladimir Putin. “È l’ennesima prova del fatto che la Russia non abbandona i suoi figli colpiti da ingiuste sentenze dell’imperialismo americano”, è il punto di vista di Maria Butina, deputata della Duma condannata dagli Stati Uniti a diciotto mesi per spionaggio che dice: “Abbiamo sconfitto la tenace riluttanza Usa a liberare Bout grazie al lavoro dei nostri diplomatici e alla mano ferma del nostro presidente”.
Anche il politologo Georgij Bovt sostiene che: “Gli americani hanno estradato un uomo che considerano un criminale accusato di delitti gravi, mentre noi invece gli abbiamo restituito una persona che non ha fatto nulla di male”.
NULLA DA FARE PER PAUL WHELAN
Non è lo stesso trattamento quello riservato per Paul Whelan, ex marine degli Stati Uniti, arrestato e detenuto per spionaggio in Russia dal dicembre del 2018.
Whelan ha dichiarato di essere “deluso” dall’amministrazione Biden che non ha fatto di più per ottenere il suo rilascio. Ha aggiunto di essere felice che la Griner sia stata rilasciata ma che gli è stato fatto credere che le cose si stessero muovendo nella giusta direzione, che i governi stessero negoziando e che qualcosa sarebbe accaduto presto: “Non capisco perché sono ancora seduto qui”, ha dichiarato.
Lo scambio di prigionieri della Griner ha suscitato critiche da parte dei repubblicani, che hanno accusato l’amministrazione Biden di aver riconsegnato un prigioniero pericoloso alla Russia senza garantire il rilascio di Whelan.
“Questo è un regalo a Vladimir Putin e mette in pericolo le vite americane”, ha twittato il leader del Partito Repubblicano Kevin McCarthy. “Lasciare Paul Whelan indietro per questo è inconcepibile”.
Un alto funzionario della Casa Bianca ha dichiarato che solo nelle ultime settimane i russi hanno chiarito le loro intenzioni, ossia uno scambio uno ad uno – la Griner per Bout – e non erano disposti a prendere in considerazione il rilascio di Whelan.
Il funzionario ha aggiunto che il Presidente ha dovuto “prendere la difficile decisione” di procedere “o con la Griner o niente”. Non c’è stata possibilità di scelta.
Infine, Biden, al termine del suo discorso, ha rinnovato l’impegno della Casa Bianca a riportare Paul Whelan a casa al più presto. “Purtroppo, per ragioni del tutto illegittime, la Russia sta trattando il caso di Paul in modo diverso da quello di Brittney – ha dichiarato – E anche se non siamo ancora riusciti a ottenere il rilascio di Paul, non ci arrendiamo. Non ci arrenderemo mai”.