Bring Me The Horizon – Suicide season
Potete odiarli, definirli mediocri e inutili, ma mettetevi il cuore in pace, alla fine a spuntarla sono sempre loro, i Bring Me The Horizon. Il perché è presto detto e basta dare un’occhiata alla loro discografia: al suo interno un EP metalcore (uscito nel periodo di massimo splendore del genere), il debutto “Count your blessings” nel bel mezzo dell’ascesa del deathcore e oggi “Suicide season”, il primo “vero” album della band di Sheffield. Un disco che appena lo si mette nel lettore lascia basiti, suoni pompatissimi (aver lavorato con un produttore come fredrik Nordstrom ha giovato non poco) e canzoni che si stampano in testa al primo ascolto.
Un disco dal forte impatto, dove una volta tanto a colpire non è il fascino del tatuatissimo cantante Oliver Sykes ma il contenuto, vario, provocante e dannatamente efficace come mai prima d’ora. Musicalmente la band è migliorata parecchio, si passa da schegge inclini al trash a sonorità che tanto ricordano il death melodico di cui la scuola scandinava va fiera. Tecnica ed esecuzione vanno a braccetto, ricordando a sprazzi Gallows, At The Gates e Bury Your Dead per fare qualche nome. A questo aggiungeteci una buona dose di elettronica e il gioco è fatto, “Suicide season” è uno dei migliori lavori alternative del 2008.