Brasile: la sentenza che può favorire la produzione di cannabis
In Brasile, la Corte Suprema di Giustizia emanerà entro fine anno una sentenza che potrebbe legalizzare la produzione di cannabis a scopi medici e industriali e facilitare l'approvvigionamento dei farmaci a base di cannabinoidi
Lo scorso 14 marzo, la Corte Superiore di Giustizia ha accettato di pronunciarsi sulla possibilità di coltivare cannabis in Brasile. Una decisione che potrebbe valere la produzione di cannabis per scopi medici e industriali nel Paese.
La massima corte d’appello brasiliana per le questioni non costituzionali ha imposto la sua autorità per un precedente riguardante l’importazione di semi e la piantagione di cannabis. Mossa che, secondo alcuni avvocati che seguono il caso, congela tutti i casi in sospeso fino a quando non verrà presa una decisione definitiva e vincolante.
BRASILE: LA COLTIVAZIONE LEGALE DIMEZZEREBBE IL COSTO DEI FARMACI
Mentre ricercatori e aziende produttrici sostengono che il clima tropicale potrebbe classificare il Brasile tra i principali fornitori di cannabis a livello mondiale, il divieto di coltivazione nazionale fa aumentare in maniera spropositata il costo finale dei farmaci.
Si perché l’uso medico dei derivati dalla cannabis si limita esclusivamente ai prodotti importati, il cui prezzo costringe molto spesso i pazienti all’autoproduzione e a scontrarsi con le normative vigenti.
Iconica la sentenza risalente all’agosto scorso che ha riconosciuto ad un uomo la possibilità di coltivare delle piantine di cannabis da cui estrarre CBD, utilizzato nel trattamento medico di suo figlio colpito da un disturbo dello spettro autistico e da epilessia.
La decisione della Corte sulla cannabis, attesa entro fine anno, potrebbe infatti rivoluzionare l’approccio del Brasile e fare da apripista su un argomento respinto da molti del Congresso brasiliano di orientamento conservatore.
“Il Congresso ha paura di giudicare la questione della cannabis perché fortemente controversa”, ha dichiarato Arthur Arsuffi, un avvocato che rappresenta la start-up biotecnologica DNA. Paura che ha rimandato una decisione per troppo tempo, ma, dato il numero di cause, “la magistratura deve prendere al più presto”.
Jose Bacellar, amministratore delegato dell’azienda farmaceutica VerdeMed, ha detto che la sentenza potrebbe facilitare la politica sulla cannabis, ma vista la situazione così delicata e rischi che ne conseguono, preferirebbe una legge del Congresso che legalizzi direttamente le piantagioni di canapa.
L’avvocato Victor Miranda, infine, ha affermato che la decisione del STJ di creare un precedente sulla questione è coerente con la giurisprudenza brasiliana e non dà alcun chiaro segno di come si pronuncerà in ultima analisi. “È difficile fare ipotesi sul risultato – Ma una sentenza dell’STJ è un segno che la corte è preoccupata per la questione”.