Il Brasile si mobilita per fermare il genocidio degli indigeni Yanomami
Il governo ha avviato una massiccia operazione per allontanare i cercatori d'oro dal territorio Yanomami
Le autorità brasiliane hanno dato il via a una massiccia operazione per rimuovere le migliaia di cercatori d’oro illegali dal territorio Yanomami, nel nord del paese.
Negli anni i minatori hanno devastato il territorio, terrorizzato le comunità yanomami e provocato una catastrofica crisi sanitaria. Centinaia di Yanomami, in particolare bambini, sono morti di malnutrizione e malattie prevenibili. Migliaia di siti estrattivi sfregiano il paesaggio e sono state costruite piste aeree illegali e persino una strada.
“Oltre a urgenti cure sanitarie, la cosa di cui abbiamo più bisogno è la protezione permanente e totale della nostra terra, in particolare nelle aree di frontiera dove vivono i Moxihatetea [Yanomami incontattati]” ha detto Davi Kopenawa Yanomami, noto leader e presidente dell’organizzazione Yanomami Hutukara.
Questa operazione arriva appena in tempo. È vitale che le autorità espellano tutti i minatori dalle zone indigene: hanno devastato le vite degli Yanomani troppo a lungo, causando miseria e distruzione indicibili. Ci vorranno anni prima che gli Yanomami e la loro foresta si possano riprendere.
Demarcaare e proteggere i territori dalle invasioni è l’unico modo per i popoli indigeni, gruppi incontattati compresi, di sopravvivere, prosperare e continuare a vivere a modo loro nelle loro terre, che sono tra le più biodiverse del pianeta.