Bono Vox
Si chiama Paul David Hewson ma dai tempi del liceo è meglio conosciuto come Bono Vox, nomignolo affibiatogli dagli amici della gang di strada dei Lipton Village. Voce assolutamente unica e inconfondibile degli ultimi 30 anni di rock, Bono nasce a Dublino nel 1960 da padre cattolico e madre protestante.
Il 1974 segnerà per sempre l’esistenza del 14enne Paul per la scomparsa della madre vittima di un aneurisma durante la veglia funebre del nonno di Bono, che rimane dunque col padre Bob impiegato alle poste. Si nutre di miti come Bob Marley, i Clash, Patti Smith, Marvin Gaye, Ramones e comincia a suonare la chitarra diventando uno strumentista di discreto livello.
Nel 1976 risponde all’annuncio affisso sulla bacheca della Mount Temple School scritto da Larry Mullen che cercava un chitarrista per un nuovo gruppo da formare, Paul dapprima desideroso di suonare la chitarra venne invece scelto come voce della band, visto che nessun cantante si era presentato all’audizione e appurata la superiore tecnica della chitarra di Dave Evans, più noto ai fans degli U2 come “The Edge”, si scelse di premiare la voce calda e screziata di infinite inflessioni di Bono, nascono così i Feedback.
Nel 1979 si arriva al concepimento degli U2 e nel 1981 il progetto prende il volo, si inizia con una serie di concerti in Gran Bretagna, Svezia, Belgio, Olanda, Germania e Francia. Nel 1984 si apre una nuova stagione grazie al sodalizio con i produttori Brian Eno e Daniel Lanois, con i quali si produrrà il nuovo album, poco dopo viene pubblicato il primo singolo che anticiperà il nuovo disco: Pride. Il brano, scritto da Bono, è dedicato a Martin Luther King, e riesce a raggiungere il terzo posto nelle classifiche inglesi. Il 1 ottobre esce The Unforgettable Fire, che si piazza al primo posto nelle classifiche di vendita.
Ormai gli U2 sono la rock band più promettente del mondo. Con l’uscita dell’album parte una nuova tournée chiamata Unforgettable Fire Tour, durante la quale Bono ed Adam trovano il tempo di registrare assieme ad altri artisti il singolo “Do They Know It’s Christmas?” per il progetto Band Aid a favore dei poveri in Etiopia. Di Bono sono quasi tutti i testi delle canzoni degli U2 con i loro riferimenti politici e religiosi, durante le performance live si è spesso concesso ai fans di salire anche sul palco, cosa quest’ultima che ha creato un rapporto speciale tra Bono e i suoi ammiratori mettendo a nudo la sensibilità dell’artista. Da Pride a Sunday Bloody Sunday passando per One i successi della band sono innumerevoli e con oltre 158 milioni di copie vendute e il maggior numero di Grammy awards vinti possono essere considerati una delle maggiori band musicali di sempre, a questo successo ha contribuito in maniera formidabile l’impegno che fin dagli esordi ha contraddistinto gli U2 per le battaglie sui diritti civili, per l’azzeramento del debito dei paesi del terzo mondo e per la difficile situazione dell’Africa, improntando su questi temi anche buona parte della loro attività artistica.
Nel corso degli anni il leader degli U2 ha spesso cambiato immagine: è passato dai capelli biondi dei tempi di “The Unforgettable Fire”, a quelli lunghi di “The Joshua Tree“, dal vestito nero di “The Fly” a quello dorato di “Mr. Macphisto” e anche la sua voce è mutata negli anni passando dall’interpretazione di canzoni rock a duetti con personaggi del calibro di Frank Sinatra, B.B. King e Luciano Pavarotti.
Nel maggio 2002 Bono accompagnò il Segretario del Tesoro statunitense Paul O’Neill in viaggio attraverso quattro Stati africani. Alcuni album come The Unforgettable Fire o War rifiutano il concetto di guerra, lo stesso Bono ha dichiarato: “Ho paura quando vedo le persone pronte a uccidere per stabilire un confine” parole che ben definiscono il suo pensiero.
Bono ha anche creato l’organizzazione non governativa D.A.T.A con l’obiettivo di far crescere la consapevolezza del problema del debito estero nei paesi in via di sviluppo, della diffusione del virus HIV e delle leggi del mercato globale che non fanno altro che rendere ancora più povera l’Africa. Un personaggio che da almeno un ventennio chiede al mondo un cambiamento capace di invertire la rotta dunque, dividendosi tra attivismo politico e mondo dello spettacolo Rolling Stones lo ha collocato al 32esimo posto nella classifica dei migliori 100 cantanti e nel 2002 il suo nome è stato incluso nella lista dei “100 Grandi Britannici” promossa dalla BBC e votata dal pubblico vicino ad altri grandi del presente e del passato come Sir Winston Churchill, John Lennon, la Principessa Diana di Galles, addirittura nel 2005 figurava tra i cento candidati al premio nobel per la pace e nel 2007 viene insignito del titolo di “Cavaliere” dalla regina Elisabetta II per il grande contributo in ambito musicale e umanitario.