Reggae vibrations

Bob Marley – Redemption song

fondito

Redemption song è una delle canzoni più note del repertorio di Marley. Bob, dopo averla incisa con la sua band, ne registrò una versione acustica dietro suggerimento di Chris Blackwell, il boss della Island Records. E’ un brano unico, folk, con Marley che lo canta e si accompagna solo con la chitarra, di una straordinaria semplicità, diverso dalla produzione marleyniana imperniata sul reggae, che grazie a lui si diffuse in tutto il mondo. E’ un brano in cui si percepisce il dolore di Marley, la sofferenza legata al male che lo colse e per il quale perì. Aleggia nell’album Uprising, in cui è contenuto questo pezzo. La prima strofa allude ad una vicenda narrata nell’antico testamento, in cui Giuseppe, gettato in una cisterna dai fratelli e poi venduto come schiavo, viene in seguito fortificato da Dio e incoronato vice ré d’Egitto (Genesi, 41).

La canzone è imperniata sul credo del Rastafarianesimo, fede religiosa di origine cristiana, versione spirituale del movimento politico nazionalista, conosciuto come etiopismo. Lo splendido testo del brano, fa’ riferimento alla tratta degli schiavi, che fu’ perpetrata ai danni delle popolazioni africane, dal ‘600 fino all‘800. Gli africani vennero deportati, alla stregua delle bestie e ridotti in schiavitù poi da imprenditori e latifondisti senza scrupoli, dell’ America del sud e del nord.

Bob con “Redemption song ” invoca la riscossa del suo popolo, intonando il suo canto di pace e libertà. Redenzione qui oltre ad avere il significato classico di liberazione dal peccato attraverso una vita giusta, ha soprattutto una accezione legata alla condizione di schiavitù. Una schiavitù prima ancora che fisica, mentale. Le catene della mente, create dai condizionamenti, dagli schemi imposti.
Un popolo trova la sua emancipazione dentro di sé, dove risiede la forza per reagire. Song, nel titolo, non ha il semplice significato di canzone, ma diviene il canto di un popolo oppresso, un canto corale, che dolce s’innalza verso il cielo, dove Dio lo ascolta ad occhi chiusi. Marley scrisse questo pezzo all’incirca nel 1979, quando sapeva di essere gravemente malato.

Un’antica credenza narra che il cigno, appena prima di morire, sia in grado di cantare una struggente e bellissima canzone. Redemption song è il canto del cigno di Marley. Ma il Rasta non teme la morte, perché il Rasta non vive e non muore mai.

A cura di reggaerevolution.it

 



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