BitCanna: oltre 12 milioni di euro raccolti dal progetto blockchain dedicato alla cannabis europea
BitCanna nasce nel tentativo di risolvere un problema: permettere le transazioni per prodotti a base di cannabis in quegli stati in cui è legale ma i circuiti finanziari classici, come banche e sistemi di pagamento, non lo permettono.
Uno dei problemi principali per gli attori del cannabusiness, è proprio relativo a soldi e pagamenti, oltre che alla sponsorizzazione dei propri prodotti sui principali motori di ricerca e social network. Anche negli stati americani in cui la cannabis è stata legalizzata ci sono banche e gestori di carte di credito che non accettano questo tipo di transazioni, che nella maggior parte dei casi avvengono in contanti.
Ecco perché sono nati player come BitCanna: per creare una blockchain specificatamente dedicata alle aziende del cannabusiness. Per blockchain bisogna intendere un sistema paragonabile a un registro pubblico in cui tutte le operazioni vengono archiviate e verificate. I dati vengono conservati nella catena di blocchi che dà il nome al sistema, e che permette di risalire alle varie operazioni effettuate. Grazie ad una blockchain si possono effettuare transazioni con le criptovalute ma anche certificare scambi di titoli e azioni.
BitCanna è una rete blockchain decentralizzata e appositamente costruita per l’industria della cannabis. È una sorta di libro contabile digitale per gli operatori di settore con commissioni zero per commercianti e clienti. E se al di là dell’oceano ci sono già degli esempi simili, BitCanna vuole diventare il principale strumento europeo per questo tipo di transazioni: noi di Dolce Vita ne siamo partner (unica realtà italiana) così come diverse importanti aziende europee di settore che fanno parte della BitCanna Alliance. E’ un sistema basato sulla trasparenza che offrirà informazioni sulla tracciabilità dei prodotti e ai clienti la possibilità di valutare i prodotti acquistati.
Al 30 di giugno si è chiusa con successo la ICO di BitCanna. Per ICO (Initial Coin Offering) si intende l’azione per la quale una start up raccoglie i capitali iniziali per i propri progetti, creando una criptovaluta. E’ un nome derivato dalle IPO, le Initial Pubblic Offering delle aziende che si quotano in borsa offrendo al pubblico la possibilità di acquistare azioni della propria società. Le differenze principali stanno nel fatto che le ICO non sono regolamentate e che al posto delle azioni si ottengono i token, e cioè unità della criptomoneta che è stata lanciata. Dei 420.000.000 di token creati da BitCanna, ne sono stati messi in vendita il 60% e dei 252.000.000 disponibili durante la ICO ne sono stati venduti 214.162.276 raccogliendo la cifra di 12.820.161 dollari.
Nei piani dell’azienda il 40% di questi fondi sarà utilizzato per lo sviluppo del prodotto, il 30% per comunicazione e marketing, il 20% accantonato per costi operativi straordinari, il 5% riservato per fondi legali e un altro 5% sarà tenuto da parte per altri eventuali costi straordinari. Per nuovi aggiornamenti la prossima data sarà la fine di luglio, mentre la cannabis europea si prepara a questa nuova rivoluzione.