Biscotti farciti: la guerra tra sogni e salute
Stamattina ho letto un articolo del NY Times che scatta un’istantanea poco rassicurante delle nuove tendenze alimentari degli italiani.
Da qualche settimana sugli scaffali dei supermercati sono comparsi i famosi Nutella Biscuits, accompagnati da un marketing molto astuto, aggressivo ed estremamente funzionante. Vi hanno fatto credere che il prodotto fosse irreperibile, quindi per qualche motivo eccezionale e irrinunciabile. E voi l’avete acquistato, non potevate più farne a meno.
I Nutella Biscuits sono il risultato di 10 anni e 120 milioni (sic!) di euro di ricerca e sviluppo. Una ricerca che ha prodotto dei biscotti che contengono 5 grammi di zucchero per singolo pezzo (13,8 grammi), praticamente una zolletta di zucchero bianco. Ovviamente per non parlare degli acidi grassi saturi e trans e dell’eccesso calorico (leggete le etichette e le tabelle nutrizionali!).
Le uniche vittime della guerra in corso tra gli scaffali della grande distribuzione (cioè tra Nutella Biscuits, Pan di Stelle e Baiocchi) sarete però voi.
Nell’immaginario popolare, l’Italia è un paese di pomodori maturi, pasta fresca, olio d’oliva extra vergine e altri ingredienti meravigliosi della dieta mediterranea. La realtà è ben diversa: gli italiani sono sempre più grassi – soprattutto i bambini – e sono accumunati da un’insaziabile fame di snack e di junk food.
Il cibo vero viene soppiantato da prodotti di laboratorio, da calorie vuote, da eccessi di grassi e zuccheri.
Lo zucchero è esattamente come una droga e lavora più o meno con gli stessi meccanismi, inducendo dipendenza.
I bambini a colazione mangiano biscotti, merendine, latte e cornflakes, qualcuno anche un succo di frutta o del tè freddo in bottiglietta. Poi l’intestino si infiamma, da principio un’infiammazione invisibile. Infiammazione e disbiosi. Disbiosi e infiammazione e malassorbimento. Successivamente iniziano a comparire sempre più frequenti le malattie. A questo punto inizierete a somministrare antibiotici e quasi nessuno vi dirà che la prima cosa indispensabile da fare sarà quella di correggere l’alimentazione e di bonificare l’intestino. Così le “cure” devasteranno ancor di più l’intestino già malridotto dei bambini (e anche il vostro): ancor più disbiosi, infiammazione, permeabilità e malassorbimento.
I valori di micronutrienti e vitamine si abbasseranno (ad esempio la vitamina D, che è in realtà un pre-ormone) con gravi ripercussioni sul sistema immunitario e su tutto l’asse endocrino, compresi pancreas (insulina), tiroide, adipociti e gonadi. Nei casi più severi, l’infiammazione sistemica e la disregolazione ipotalamo-ipofisi-ghiandole, attraverso un asse ormai molto noto (l’asse intestino-cervello), irriteranno il cervello determinando alterazioni del comportamento, dell’umore, della socializzazione, delle capacità intellettive e del sonno.
Nell’articolo del NY Times, gli “scienziati” del marketing delle aziende produttrici di questi biscotti parlano di “sogni“, di “pezzi d’arte“, di un biscotto che “riguarda le stelle e che ti fa pensare a qualcosa di bello, lo spazio o un sogno“.
Ma dicono nulla, zero, niente che riguardi l’alimentazione, nemmeno lontanamente. Pazienza se nel frattempo i vostri intestini cadranno a pezzi e voi e i vostri figli diverrete dei malati cronici, perché tanto loro vi hanno venduto un sogno, volete anche star bene?
Ecco quindi che voi vi troverete nel bel mezzo di questa “guerra” di marketing e di patetici claim senza nemmeno rendervi conto e come in un funesto remake dell’Armata Brancaleone, il motto sarà: “Armiamoci e partite”.
Qui però l’unica vittima sacrificale – tanto poi interverranno le salvifiche Big Pharma (ahahah!) – sarà la vostra salute.
Un bel prezzo da pagare per un sogno, non credete?
a cura del Dott. Stefano Manera
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